Inizio questo post oggi con questa frase che ben s’ addice a ciò che oggi vorrei evidenziare. Cosa è che ha corrotto la nostra umanità? Quando ero piccola il mio must era arrivare al sabato sera, che era una festa, farmi un bagnetto caldo (visto che il bagno era un’ esclusiva da poter avere una volta la settimana) mangiare affettati, patatine e bere aranciata e andare a letto dopo il film che all’epoca andava in onda alle 19; non come ora che inizia alle 21. Quando ero piccola i pomeriggi passavano per strada, tra strade polverose e giochi con gli amici. Quando ero piccola la scuola era una fredda e desolata stazione di libri e cibernetica con maestri sempre troppo violenti e genitori sempre troppo assenti ma era un momento di bambin valley. Quando ero piccola la domenica era uno spasso. E dopo la chiesa e il vestito buono da indossare, il pranzo a mezzogiorno in punto da nonna e parenti tra il coniglio, la polenta e a volta la torta fatta in casa, era un rito irrinunciabile. Certo, quando ero piccola non c’erano le comodità di ora… mi ricordo che a 5 anni facevo la pipì in un buco a terra in un improbabile stabbiotto di lamiera….e dormivo al freddo con la “monega” nel letto ma quando ero piccola il freddo, le scomodità, non si sentivano. Non almeno, come il ghiaccio e l’indifferenza nel cuore che i giovani di oggi hanno.
Quando ero piccola era difficile essere coccolati dai genitori… sempre indaffarati a sopravvivere, e spesso erano i nonni a raccontare storie di fate, maghi, orchi e paesi lontani, chiaramente inventandosele visto che poco leggevano. Quando ero piccola si imparavano le stagioni con il naso al’insù, odorando la pioggia prima che arrivasse e se ci si ammalava il brodo di gallina era la panacea. Quando ero piccola si faceva festa quando si facevano i salami da vendere tutti insieme, quando si sgranava il grano, quando si facevano le conserve di pomodoro o si raccoglievano le uova e gli odori erano intensi e molto forti. E quando mia nonna mi mandava nella cascina accanto a comperare tre etti di formaggio, lo pagavo con la farina.
Quando ero piccola le estati erano calde e gli inverni freddi. Le scarpe erano di due misure più grandi, i maglioni piccoli e infeltriti, ma c’era tanto tanta serenità. Si passava le giornate tra grilli e ortiche, I fossi si saltavano, gli alberi si scalavano e ci si inventava ogni giorno un gioco andando spesso nei fossi alla ricerca di un isola solo per noi… Quando ero piccola spesso si sentiva la mamma piangere, il papà urlare e non si sapeva il perchè. Era vietato intromettersi e chiedere e se ci si trovava ad origliare era facile ricevere anche le botte. Perchè c’era la discrezione di non coinvolgere nelle liti i più piccoli, lasciandoli fuori dai momenti difficili. I bambini invece, di oggi tutto sanno e tutto conoscono. Conoscono il valore dei soldi, talmente tanto da imparare che con le minacce, i ricatti si possono ottenere; e che con i soldi si viene temuti e si arriva in alto. La fatica dei genitori, il dramma delle separazioni sono diventate un mezzo per poter ottenere soldi e i soldi portano in alto. Ora i bambini, sanno cavsrsela da soli tanto da sembrare piccoli adulti. E ciò mi fa paura. Perchè loro nati senza paura, senza nulla da perdere non hanno allenato la coscienza al capire quanto conta il valore di una vita. Eppure non ci chiediamo neppure per un instante se tutto questo farli crescere, coinvolgere nei discorsi adulti, tutto questo maturare forzatamente e tutto questo capire ciò che ci sta dietro al sistema della corruzione sia corretto.
E, domandandomi ciò non riesco a smettere di pensare a quando ero piccola e a come, pur nelle ristrettezze, nelle botte o nelle difficoltà ero spensierata e felice. Io almeno ho avuto l’opportunità di viverla la mia infanzia. Diamo anche la stessa pure a loro, ai nuovi bambini. Perchè “Il brodo è buono quando non c’è nulla da mangiare. Impariamo quindi ad apprezzare ciò che abbiamo, perchè è sicuramente molto, ma molto di più di ciò che altri al posto nostro hanno“. Ritorniamo a chiederci quanto valore diamo alla vita, all’amore e alla felicità nostra e degli altri. E se cominciamo a ragionarlo in soldoni, allora siamo proprio messi male! Per non perderci, per garantirci un futuro, per imparare ad accettare la tempesta oltre che la luce, associamoci ai veri valori democratici e famigliari, per imparare ad accontentarci di vivere una vita serena e non al di sopra di ogni necessità e solo per raggiungere i soldi perchè è questo che noi stiamo trasmettendo ai nostri figli. Debbono essere i valori a fornirci la possibilità di trovare il nostro personale Nirvana, per un futuro DEGNO e non VIP. E voi, che vita vorreste vivere?
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