Ognuno di noi vivendo lascia un’ impronta su questa terra. E il mondo della bioedilizia, rientra a pieno titolo nell’arte del saper vivere in modo naturale. Visto che l’uomo è l’artefice del proprio destino e che ogni scelta definisce la salute del nostro futuro, è più che mai fondamentale cercare di vivere in modo naturale ed in armonia con l’ambiente, la natura, la nostra biodiversità. Per chi è fortunato e possiede un pezzetto di terreno, per chi abita in campagna, la scelta di costruire una piscina in casa propria, per refrigerarsi nei mesi estivi o per fare un pò di sport è un lusso che sempre più persone si permettono. Ma, quale tipi di piscina costruire e come orientarsi? In questi anni si è sentito parlare di piscine al cloro, al sale, ad acqua termali o con acqua cloro free. Ma ci sono due tipologie di piscine che, su tutti, spiccano per eco compatibilità, rispetto delle biodiversità, riequilibrio e ripopolazione della flora autoctona, ripopolazione della fauna e soprattutto rispetto della nostra salute. Il biolago balneabile e le bioposcine.
Il biolago balneabile, diffuso dagli anni ’80 dapprima in Austria poi in tutta Europa, è uno specchio di acqua artificiale la cui realizzazione non necessita di interventi edili costosi ed invasivi (cemento) nè di dotazione elementi chimici purificanti costosi e nocivi per la nostra salute. La sua esecuzione infatti, prevede la realizzazione di due zone naturali e distinte che possono essere separate od integrate tra loro, secondo disegni architettonici ispirati alla natura, ottenendo atmosfere e paesaggi suggestivi. Mentre la zona balneabile è aperta e limpida, quella dedicata alla fitodepurazione è ricca di piante acquatiche che attraverso la circolazione dell’acqua supportata da pompe a basso impatto energetico, purificano l’acqua, la ossigenano e la rendono balneabile. A differenza dell’acqua della piscina considerata sterile, l’acqua del biolago è considerata balneabile, come quella di un torrente di alta montagna, priva quindi di batteri pericolosi. Se il biolago fosse realizzato in zone boschive, la sua progettazione potrebbe prevedere la realizzazione di sistemi di pulizia della superficie dell’acqua, tramite skimmer, finalizzati alla raccolta delle foglie che cadono e dello sporco che per l’80%, arriva dall’alto. A differenza delle piscine tradizionali, il biolago è un prodotto artigianale e non standardizzato. Scale, elementi in legno o in pietra, fontanelle, cascate, ponticelli, passaggi, zone di bordo, luci o area prendisole sono integrate nel progetto del laghetto offrendo soluzioni di massimo comfort e contestualizzate nell’ambiente. Inoltre, a differenza della piscina, nel biolago possono vivere pesci, carpe e anche rane.
La biopiscina è molto simile al biolago, con la differenza che nella progettazione vengono considerati canoni estetici e di design tipici di una piscina, quindi regolarità del bordo, dimensioni più ridotte, utilizzo di passatoie in legno per la balneazione eccetera. Una delle caratteristiche di questa bioedilizia green dell’acqua, che finalmente sta prendendo piede anche in Italia è l’importante impatto che queste due forme di balneazione hanno sulla salute dell’uomo. Esse infatti, posso essere utilizzate anche da persone con problemi di pelle delicata, in quanto non essendoci l’utilizzo di agenti chimici aggressivi come ad esempio il cloro, l’acqua non è potenzialmente irritante.
Quali sono i vantaggi?
Sicuramente l’impatto sia ambientale che sulla salute è pari a zero. Anzi. Mentre l’acqua clorata potrebbe dare problemi di allergie, psoriasi, dermatiti ecc. l’acqua della bio piscina, essendo priva di sostanze chimiche, non crea allergie – rispetto alla piscina tradizionale la qualità dell’acqua è morbidissima e piacevole sulla pelle e non da irritazioni – l’ambientazione è estremamente versatile, adattabile a qualsiasi ambiente, dal più architettonico a quello più naturale, incluso aree vincolate sotto l’aspetto paesaggistico e/o idrogeologico – la fitodepurazione garantisce totale assenza di prodotti e/o trattamenti chimici per i processi di depurazione con un sistema acquatico chiuso, potenziato in alcune tipologie da una lenta percolazione dell’acqua in apposite aree di filtrazione naturale – la permanenza costante dell’acqua nell’ invaso, senza copertura o svuotamento invernale, ha un notevole risparmio di energia elettrica e una riduzione al minimo del consumo e dello spreco di acqua potabile (è possibile l’uso di pompe solari) – la biopiscina costituisce anche un paesaggio acquatico, un posto di sosta e di meditazione nel giardino – l’arricchimento di spazio vitale per flora e fauna autoctone, una stazione di sosta e di passaggio per uccelli stanziali e migratori – contribuisce a migliorare il microclima del luogo – le rane, gli uccelli acquatici, la presenza di piante specifiche, garantiscono l’assenza di zanzare.
Vivere green non significa solo adottare uno stile di vita naturale, ma far si che le proprie esigenze non danneggino nè noi nè l’ambiente in cui viviamo. Le biopiscine ed i biolaghetti diffondono il concetto di sostenibilità e benessere, anche per chi vorrebbe convertire la sua piscina in uno strumento ecocompatibile e di salute.
Biolago, biopiscina e piscina costi a confronto
Per quanto concerne i costi di realizzazione, il biolago e la biopiscina prevedono investimenti abbastanza analoghi alla piscina tradizionale. Ad eccezione delle pompe e dei filtri che sono meno costosi. Per la manutenzione e gestione, il lago balneabile risulta più “autonomo” e quindi più economico. Soprattutto su grandi metrature il biolago diventa una scelta economicamente conveniente, a fronte dei costi di manutenzione ridotti. Optare per un biolago o una biopiscina, non è una scelta da tutti. Chi si orienta verso questo strumento è consapevole che ogni cosa che si fa e si utilizza ha un proprio impatto ambientale che si ripercuote sulla nostra salute. Questo tipo di edilizia è per persone evolute, sagge e consapevoli che, il contatto con la natura ed i suoi ritmi, sono fondamentali per il proprio benessere psicofisico.
Le normative
Oltre che far bene a noi, all’ambiente che ci circonda, alla natura e alla fauna, scegliere un biolago rispetto ad una piscina tradizionale fa bene anche al nostro portafoglio. Premesso che le normative sono suscettibili di variazioni a seconda delle aree, attualmente nella maggior parte del territorio italiano il biolaghetto, a differenza della piscina tradizionale, non viene considerato un bene di lusso, in quanto non soggetto alle autorizzazioni e ai vincoli di accatastamento. Il biolaghetto è considerato un bene non accatastabile anche perchè per la sua realizzazione si prevede lo scavo, l’utilizzo di bio tessuto e non l’utilizzo di cemento e lo scarico delle acque non necessita di autorizzazioni poichè esse non sono trattate con prodotti chimici .
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