Dopo la sentenza del Tribunale di Pesaro, il piccolo Federico Mezzina è riuscito a poter proseguire la terapia con le infusioni staminali col metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia. Come avvenne il 4 dicembre 2013, quando il Tar del Lazio commissariò l’intero comitato scientifico nominato per far decollare la sperimentazione, di nuovo rientrano in scena le accuse, soprattutto dei ricercatori del calibro Cattaneo, che nonoistante il palese conflitto d’interesse stanno minando l’oggettività dei documenti emersi sulle infusioni e l’indipendenza dei magistrati. Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Pesaro rispedisce al mittente le accuse, mentre è partita la Petizione Popolare per difendere l’indipendenza della stessa magistratura. La senatrice Elena Cattaneo critica non vuota di acredine un giudice e la sua sentenza per aver adottato ex artt 669 duodecies e 68 del codice di procedura civile e invoca il Consiglio Supremo della Magistratura (CSM) affinché intervenga per giudicare l’operato dello stesso giudice. Mai nella storia della Repubblica Italiana, un ricercatore e per di più senatore ha minato la separazione dei poteri, il valore della Costituzione Italiana che nei suoi articoli tutela il diritto dell’autodeterminazione soprattutto nell’art. 32.
Il Consiglio dell’Ordine chiede maggiore rispetto in riferimento a decisioni che riguardano la speranza di vita ed il futuro di un bambino: “Il Patto di Solidarietà, costituita dalle associazioni Alleanza Italiana, Movimento Vite Sospese, Viva la Vita onlus Italia, Progetto Noemi onlus, Mattia Fagnoni onlus, Un sorriso per Ginevra – dicono dal Consiglio – denuncia questa persecuzione da parte dei detrattori che minano l’onestà intellettuale che certi personaggi dovrebbero profondere. Le nuove infusioni a cui è stato sottoposto il piccolo Federico dimostrano che non sempre chi coltiva interessi diversi dalla salute dei malati riesce ad averla vinta. Ma soprattutto sono la prova che non è vero quello che è stato detto in questi mesi, anche da certa stampa, e cioè che le cellule sono pericolose e possono provocare Aids e morbo della mucca pazza”. Infatti, proseguono, le cellule infuse oggi a Federico hanno passato i test di sterilità e qualità e quindi l’Azienda ospedaliera di Brescia sa bene che cosa ha infuso, e questa è la prova che non sono pericolose, altrimenti non si sarebbe proceduto con le infusioni. Ovvia la conclusione: “questa senatrice – rincarano – che ha invocato l’intervento del Csm contro un magistrato reo di aver applicato la legge in favore dei malati mente sapendo bene di mentire. Ma le bugie hanno le gambe corte. Peccato solo che le vite di questi bambini in attesa di cure con cellule staminali sono ancora più corte, e la piccola Rita è morta sulla base di queste false allusioni.”
La Dottoressa Salvi presidente di Alleanza Italiana senza giri di parole, in merito alla separazione dei poteri e le azioni di scienza, politica e magistratura denuncia le ingerenze e le influenze gravi e antitetiche di una senatrice scienziata che non è nuova ad esternazioni manipolatorie e diffamatorie: ”Il suo richiedere al CSM un intervento contro le ordinanze assunte dai giudici a favore dei malati è un affronto inqualificabile e pernicioso – afferma Salvi- che potrebbe addirittura influenzare la magistratura. Il ruolo della giustizia che da sempre tutela gli interessi della cittadinanza e del malato deve poter essere svolto con la massima libertà, ed è gravissimo che un esponente politico, oltretutto coinvolto in associazioni di ricerca in netto contrasto con la metodica in oggetto, ne voglia influenzare le scelte che sono legittime e che si basano unicamente sulla gravità delle malattie trattate ex art. 700 e sul rispetto dei diritti naturali dell’uomo e dell’applicazione delle leggi italiane Turco Fazio e Balduzzi, che ne legiferano la diffusione e l’utilizzo. Queste associazioni unite nel Patto di Solidarietà, hanno annunciato provvedimenti di origine legale contro le costanti infamanti e delittuose influenze politiche verso la giustizia e le azioni sulle libertà mediche”. Delle azioni degli scienziati, o meglio ricercatori che per etica e rispetto verso quei principi irrinunciabili che vietano gli attori di conflitti d’interesse a condizionare azioni e leggi oltre l’opinione pubblica, la stessa Salvi ricordando come in una Repubblica che si rispetti rimane inaccettabile che tali condotte svolte a livello demagogico non siano condannate e perseguite, invita la Senatrice Elena Cattaneo a dimettersi perché sta mettendo a rischio la democrazia con atteggiamenti totalitari che, se non fossero così gravi, potrebbero sembrare uno scherzo della natura. Parimenti denuncia il silenzio assenso dei garante dello Stato, in primis Giorgio Napolitano che invece dovrebbe mettere sotto lente d’ingrandimento questo ambiguo comportamento continuamente perpetrato e dovrebbe far rientrare nei propri compiti i senatori da lui nominati, che minacciano e offendono la costituzione Italiana. Fanno riflettere le parole della Salvi: “… Pur di cercare di affossare la metodica, ora si cerca persino di influenzare la magistratura”.
Come anticipato nelle nostre prime inchieste, l’Associazione Luca Coscioni e tutti i ricercatori che sono stati o sono parte del direttivo, nonché i ricercatori che sono in conflitto d’interesse con la sperimentazione con il metodo Stamina sono in una posizione molto opinabile e per questo non potrebbero prendere posizioni in merito, soprattutto quella trasparenza che loro chiedono, dovrebbero per prima attuarla. Le loro posizioni sono messe in forte discussione anche in merito al video dell’Associazione Luca Coscioni che mostra Luca Coscioni affetto da Sla in viaggio in ambulanza verso l’ospedale San Giovanni Bosco di Torino, dove la voce di sottofondo spiega che sta per ricevere l’autotrapianto delle cellule staminali mesenchimali prelevate dal suo midollo osseo e rinfuse nel suo midollo spinale dopo essere state in colture. Le ultime parole del video che rappresentando il pensiero di Luca ora diventano un macigno: “decidere di fare la cavia non è stata una scelta facile…” che assieme alla sua frase: “Non privare mai un uomo dell’Amore e della Speranza. Quest’uomo cammina, ma in realtà è morto” sul suo sito, diventano evidenze sconcertanti per la stessa omonima associazione! Che dire, dopo tutta la campagna che la stessa associazione (nata in ricordo di Luca e del suo calvario) ha perpetrato contro i familiari e la metodica stamina lascia solo un grande vuoto e un imbarazzo a memoria dello stesso Luca che ora riposa in pace lontano da tutta questa gigantesca bolla mediatica. Allo stato attuale è inquietante che si debba ricorrere ad una “Petizione Popolare a difesa dell’indipendenza della magistratura” partita da poche ore che sta raccogliendo le firme, e quindi le adesioni, affinché il CSM garantisca l’indipendenza e la libertà dei giudici, tutt’oggi messa gravemente a repentaglio e con la quale tra l’altro si chiede che venga punito chi in evidente conflitto d’interesse si è reso autore di attacchi alla magistratura indipendente.
Per chiedere onestà intellettuale occorre prima dimostrarla, altrimenti decade ogni monito, ogni riserva ma soprattutto rimane evidente quel lecito sospetto, che si nascondono dietro agli affondi della scienza che sembra voglia pilotare proprio tutti, ma soprattutto sembra voglia profanare il diritto del malato. Nella speranza che dalla memoria abrasa riemerga tutta la documentazione, ricordiamo che quelle infusioni non sono veleno di serpente, ma sono cellule mesenchimali vitali, come il documento dell’ISS lo aveva confermato nel lontano 2012… chi tace acconsente in ogni caso.
Stamina sta allarmando l’etica del nostro Stato. Laddove la scienza pretende di sostituirsi alla politica e alle leggi, minando i poteri indipendenti della magistratura, il passo alla deregolamentazione è breve. Purtroppo gli scenari monitorati nelle inchieste de L’Osservatore d’Italia in tempi non sospetti, si stanno rivelando non solo reali, ma al di sopra di qualsiasi fervida immaginazione. A conti fatti sembra che la scienza si sta preparando una poltrona tutta speciale dove poter condizionare la nostra Costituzione Italiana, la nostra magistratura e il governo, e scardinando le regole del nostro paese, dove ancora e per fortuna vige la separazione dei poteri. La sentenza del tribunale di Pesaro emessa lo scorso 3 giugno con la quale nominava quale ausiliario esperto il dr Marino Andolina, a parziale modifica della sua stessa ordinanza ex art 669 duodecies c.p.c. dello scorso maggio, ha permesso al piccolo Federico Mezzina di poter ricevere quelle terapie con il metodo Stamina lo scorso sabato 7 giugno 2014. Nessuna legge è stata violata, nessuna terapia segreta o mostruosa è stata infusa, per fortuna il laboratorio di analisi, come sempre, ha rilasciato il documento delle analisi eseguite sul preparato da infondere, particolare che molti detrattori dimenticano di citare, come dimenticano di citare tutti i documenti emersi che dichiarano che queste infusioni non hanno dato alcun effetto collaterale, come confermato dallo stesso ex Ministro della Salute Renato Balduzzi. Ci sono vuoti di memoria che vengono utilizzati per aizzare l’opinione pubblica contro qualcosa di aberrante, mentre si tratta semplicemente di attuazione di sentenze che vanno a tutela soprattutto dei malati. E come una sequenza scritta, lo stesso linciaggio mediatico innescato dopo la storica sentenza del Tar del Lazio dello scorso 4 dicembre 2013, che commissariò l’intera commissione scientifica viene questi giorni riproposto dopo la sentenza di Pesaro, disorientando come sempre gli utenti. Alle accuse della senatrice Cattaneo il Consiglio dell’Ordine avvocati di Pesaro non fa mancare il sostegno del Tribunale, che ha nominato Marino Andolina commissario ad acta, e in una nota fa emergere le accuse stonate sollevate: ”Il consiglio ribadisce la propria disapprovazione per l’atteggiamento intimidatorio che certa politica intende esercitare su decisioni giurisprudenziali assunte in assoluta autonomia, correttezza, approfondimento e buon senso. Come ha sottolineato, da ultimo la Corte europea dei diritti dell’uomo,trattandosi di infusione anteriore alla legge 57 del 2013, il piccolo Federico aveva diritto a proseguire il trattamento. L’Osservatore d’Italia nell’indagare aveva con lungimiranza anticipato i sospetti, era il 10 ottobre 2013 con l’articolo “Stamina, Un giallo dalla tinta forte…definiva “Pittoresca dai toni forse troppo imbarazzante sta prendendo la piega di questa storia che allarma le coscienze e vanifica il senso della responsabilità e della credibilità delle nostre istituzioni. Il caso Stamina è un grande pasticcio, alimentato da un complicato progetto quasi architettonico teso a confondere i consensi, l’etica e soprattutto a capovolgere quel mirabile capolavoro chiamato Carta Costituzionale.” Ora le prossime inchieste saranno più decisive nel riavvolgere i tanti leciti sospetti che purtroppo completano la fotografia che passo dopo passo abbiamo cercato di rendere più nitida possibile….Nessuno è innocente, a parte i malati che lottano per le “infusioni di vita”!
Fonte: http://www.osservatoreitalia.it/index.asp?art=1186
Lascia un commento