Sociologia delle parafilie. Più leggo trattati di psicologia e psichiatria sulle parafilie più mi chiedo come sia possibile che soprattutto in ambito medico, non ci sia l’interesse di classificare, specificare e suddividere nettamente le parafilie. Posto che ogni professionista dovrebbe saper discernere tra le parafilie lecite e le parafilie illecite e tra motivazioni derivanti da “problemi di ordine patologico” di causa medica o psicologica e libera scelta sessuale, credo sia opportuno definire quali parafilie siano considerate dei reati e quali considerate scelte. Proprio per non rischiare di legittimare ciò che è una patologia e di disconoscere ciò che dovrebbe essere considerato un orientamento sessuale.
Le parafilie considerate reati sono azioni sessuali, prodotte ai danni di terzi.Tra le tante oggi parliamo di:
- Pedofilia: Rappresenta una parafilia illecita, quanto il reato più deprecabile. In questo caso l’oggetto sessuale di desiderio è un essere umano incapace di poter dare consensualità ed immaturo per poter avere rapporti sessuali. I pedofili, sono considerati dalla psichiatria individui impotenti e deboli che usano i bambini come oggetti sessuali, sia perchè pongono minori resistenze o creano minore ansia, sia perchè hanno in sè caratteristiche di immaturità sessuale. Questo tipo di reato, non è solo deprecabile, ma spesso i minori che sono stati vittime di abusi sessuali infantili, diventano a loro volta pedofili. Dinamiche sadiche e un senso di trionfo e di potere può accompagnare la trasformazione di un trauma passivo in una vittimizzazione perpetrata attivamente.
- Necrofilia: Altra parafilia illecita, che nel caso della necrofilia si sviluppa nell’intrattenere rapporti sessuali eterosessuali od omosessuali profanando cadaveri. Essendo complesso, individuare e utilizzare tale tipo di oggetto sessuale, spesso i necrofagi diventano killer seriali.
- Acrotomofilia: E’ una parafilia illecita che porta il soggetto a provare interesse per coloro che hanno subito delle amputazioni. Non solo tale parafilia desta dubbi a livello etico, ma è difficile stabilire se una persona amputata possa dare consensualità per pratiche sadomaso.
- Apotemnofilia: E’ una pararfilia illecita, perchè secondo il nostro codice penale, non possiamo disporre del nostro corpo, per fare Body Modification definitive. L’ apotemnofilia è il desiderio di essere amputati.
- Crusching: Il termine esatto è provare piacere sessuale nel vedere distrutti sotto i tacchi di una terza persona oggetti personali. Di per sè questa parafilia non è un reato, ma spesso, il piacere non si ferma a vedere distrutti oggetti inanimati, ma nel vedere uccisi piccoli animali (scarafaggi,uccellini,gattini). Anche in questo caso l’utilizzo di un animale per il proprio piacere, non consente di avere la condizione imprescindibile di consensualità che è obbligatoria nell’utilizzo di qualsiasi pratica parafiliaca. Ma l’uccisione di animali, o l’utilizzo degli stessi per fini sessuali, purtroppo in alcuni paesi non è punita.
- Breath Controll: Ossia controllo del respiro. Questa parafilia è definita borderline. Trovare piacere a soffocare il partner o a farsi soffocare per raggiungere l’orgasmo, può sfociare in atti sadici non consensuali e nella morte del partner. Quindi, per quanto non sia considerata in sè reato (a meno che decadano i requisiti di consensualità e sicurezza) è una parafilia considerata molto pericolosa e quindi poco accettata.
- Blood Toy’s: Giochi con il sangue. Anche in questo caso benchè non siano considerati reato, a meno che decadano i requisiti di consensualità e sicurezza), arrivare a torturare il partner sino ad esporlo a lesione permamente, è considerato molto pericoloso e quindi poco accettato.
- Sadomasochismo: Il sadismo e il masochismo, sono le uniche parafilie che si riscontrano regolarmente nei due sessi. Mentre il sadico, trae piacere nell’infliggere dolore e umiliazioni ad un partner, il masochista, ha bisogno di umiliazioni e dolore per raggiungere il piacere sessuale. Tale parafilia è considerabile borderline. Innanzitutto perchè è difficile stabilire il limite di una masochista quanto di un sadico, dal momento in cui il loro piacere sta nell’infliggere o ricevere dolore e spesso nell’aumentare nel tempo la capacità di sopportazione. E nel caso del sadomasochismo non solo è necessaria la consensualità, ma l’utilizzo del buon senso. Nell’apice del piacere infatti, ci vuole poco ad esagerare andando oltre all’atto legittimo. Perchè soprattutto nelle pratiche estreme, l’utilizzo della parola d’ordine o di sicurezza (o safeword) potrebbe non essere ritenuta necessaria dal masochista che incoscientemente crea le condizioni per favorire il superamento della soglia.
Parafilie lecite che derivano da orientamenti sessuali
- Feticismo: O adorazione di una parte del corpo, o di un indumento del partner. Per quanto gli psicologhi litighino per spiegare la perversione che dovrebbe stare alla base di questa scelta sessuale che secondo Freud, si sviluppa tra il mancato rapporto tra madre e figlio, il feticcio è il più naturale oggetto di attrazione, piacere e calma, che l’essere umano utilizza da millenni. Sin da quanto è bambino (copertina, ciuccio, massaggi) che fin d’adulto, l’essere umano si consola e si rilassa attraverso l’utilizzo di un feticcio. Il Feticcio non è un surrogato o un sostituto come gli psichiatri per anni hanno decretato, ma uno strumento per ricavare calma e piacere. Usato dalla madre per calmare il bambino, tutti siamo in cerca del feticcio e chiunque lo utilizza. Per addormentarci, per stimolarci, per calmarci quanto per aumentare il nostro piacere.La differenza tra un feticista e chi non lo è, sta quindi nella capacità di avere individuato ciò che ci crea piacere. Rispetto a chi non lo conosce affatto.
- Travestimento: Anche qua gli psicologi cercano di giustificare attraverso insoluti bisogni e necessità interrotte nella prima infanzia, il piacere di travestirsi. Per quanto il travestimento possa nel nostro immaginario, svilupparsi nell’idea di un uomo che si vesta da donna, i parafilisti provano piacere nei così detti Giochi di Ruolo. Poliziotto-detenuto, malato-infermiera, i giochi di ruolo sono infiniti e servono per mettere sale nel rapporto di coppia.
- Giochi di Coppia: Voyeurismo e scambismo. Il piacere di condividere con terzi la propria sessualità, o di guardare atti sessuali senza voler partecipare all’atto in sè, per quanto moralmente possa per qualcuno essere discutibile, non è considerabile perversione o deviazione. Nè è considerabile reato se possiede gli imprescindibili requisiti di consensualità.
Purtroppo, gli psicologhi denunciano che dinnanzi ad un crescente aumento di “comportamenti sessuali abnormi”, è necessario comprendere o “incasellare” l’origine psicologica all’interno di un’etichetta. Ciò, non aiuta a classificare oltre le 200 parafilie presenti in campo sessuale, nè a suddividerle tra le parfilie illecite, parafilie borderline e parafilie lecite. Ma favorisce la creazione di persone confuse. La medesima discriminazione, è oramai in atto da anni a danno dell’orientamento sessuale.
Sono stati proprio i professionisti psicologhi, psichiatri o medici che siano, a decretare come “anomalo e perverso” il comportamento omosessuale o bisessuale. Nonostante queste libere e legittime scelte siano protette dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dagli Articoli 2 e 7, e ancor più dal Parlamento Europeo che […] ribadisce il suo invito a tutti gli Stati membri a proporre leggi che superino le discriminazioni subite da coppie dello stesso sesso e chiede alla Commissione di presentare proposte per garantire che il principio del riconoscimento reciproco sia applicato anche in questo settore al fine di garantire la libertà di circolazione per tutte le persone nell’Unione europea senza discriminazioni, ancor oggi famiglie se non intere società, dinnanzi ad una persona orientata ad amare il proprio sesso, grida alla malattia psichiatrica se non alla devianza.
Ed anche oggi, le parafilie lecite, sono considerate dagli psicologi perversioni, fissazioni o delle forme di regressione. E’ vero che tali scelte, sono comportamenti sessuali che si differenziano in modo rilevante dai rapporti convenzionali (che io chiamo copula riproduttiva senza fantasia). Ma, ciò fa di loro comportamenti perversi?
Un parafilista, ancor più di un uomo convenzionale, sa quanto conti trovare un partner che condivida i propri stimoli. Perchè intrattenere un rapporto intimo, con chi non comprende le fantasie altrui è avvilente al punto di condizionare il rapporto stesso. Per quanto Freud abbia studiato alcune parafilie, come ad esempio il sadomasochismo, dal punto di vista patologico, avrebbe dovuto ritenere che le fantasie sessuali, non sempre sono motivo di sindromi psicopatologiche o disordini sessuali (quali ninfomania ed impotenza). Purtroppo ancora oggi, le parafilie sono nomenclate come attività sessuali perverse. Ma come l’omosessualità è stata rimossa dalla lista delle attività perverse, seppur con fatica questo diritto è all’atto pratico rispettato, tutelato e riconosciuto, all’oggi avere inserito le parafilie lecite all’ interno DSM-IV (American Psychiatric Association, 1994), alla stessa stregua della Pedofilia, della Necrofilia e di tutte le parafilie illecite, inficia ogni chiarimento. Quando si sosterrà che l’eziologia delle parafilie lecite, è una scelta od orientamento sessuale non patologico e come tale un legittimo diritto, tale scelta verrà tutelata come quella omosessuale. Rimarrà comunque il fatto che prima di arrivare a questa legittimazione, è necessario che professionisti come sociologi, psicologhi, psichiatri, medici, si prodighino a classificare e differenziare i comportamenti deviati, i reati o i comportamenti legittimi a prescindere da pregiudicanti pregiudizi figli spesso dell’ignoranza e dell’incapacità di andare oltre alle convenzioni. Anche per meglio identificare e abbatter sul nascere i reati a sfondo sessuale. Nelle parafilie è necessario più che mai intrattenere rapporti consensuali. Requisito che non è, e non dev’essere, solo dovizia di un rapporto parafiliaco, ma di un qualsivoglia rapporto sessuale. Cercare momenti di condivisione delle proprie legittime fantasie per trovare piacere non solo fisico, ma di condivisione con chi si ama, non dev’essere considerato perverso. Perverso semmai, sarebbe negare le proprie pulsioni cercando di intrattenere rapporti virtuali o a pagamento, poichè non si è in grado di stabilire una linea sessuale comune nella coppia. Meglio essere chiari condividendo e rispettando le fantasie del partner (sempre che siano comuni), che castrare inevitabilmente il proprio rapporto, per timore dei pregiudizi. Le parafilie lecite non vanno psicoanalizzate, ma vissute con serenità e consapevolezza nella piena e consapevole attuazione dei vostri diritti sessuali. Dr.ssa Salvi
Paola dice
Gentile Dr. ssa Salvi,
grazie per l’artico ad ampio respiro.
Sono una psicologa clinica che sta vivendo una relazione a distanza con un Partner con comportamenti sessuali non consoni.
Ci siamo incontrarti per la prima volta recentemente e abbiamo avuto rapporti sessuali il piu’ pratica ti con la sodomia a lui. Lo amo molto ma dai discorsi e’ emersa un’infanzia turbolenta e difficile e una disistima in se stesso. Il mio partner riesce a raggiungere l’orgasmo quasi esclusivamente con la penetrazione a ale tramite la penetrazione a ale compiuto su di lui e rara mente, come quanto affermato da lui stesso tramite un rapporto completo uomo-donna.
Ho proposto tramite mail una terapia con uno specialista Sessuale dicendo che potrei contribuire in parte ecomomicamente alla stessa e che gli sono vicino e ci saro’ comunque per lui per le prossime visite in cui ci incontreremo. Fissate circa tra due mesi.
Sono combattuta perche’ al di la della sua fissazione che deriva da molti traumi e per cui provo profonda e umana compassione, non so se nel lungo periodo una sessualita’ solo inventrata su questi meccanismi potrebbe logorarmi o rendermi frustrate. C’e’ alla base una forte component affettiva e la comunicazione tra noi e’ reciproca, Chiara e lineare. E’ premuroso, costante e ha dimostrato e di mostra di tenerci a me e progredire insieme nella reciproca conoscenza. Siamo molto uniti intellettualmente e oserei dire anche spiritualmente. Da qui nasce il mio consiglio e sono a chiedere modi per gestire e armonizzarlo e se il passo di proporre una terapia e’ o potrebbe rivelarsi efficace per risolvere questi ostacoli nell’intimita’.
Cordiali saluti
Dottoressa Salvi dice
Buongiorno Paola, credo che il rischio per una professionista del suo ramo sia quello di psicoanalizzare ogni cosa compreso il suo rapporto, ma sa meglio di me che non solo non può essere obiettiva in un autoanalisi ma sarebbe controproducente. Di fatto ha parlato del suo compagno come una psicologa farebbe con un suo assistito e non come una compagna. Il mio consiglio è quello, a prescindere dalle motivazioni che hanno portato il suo compagno ad avere certe pulsioni, è quello di fare terapia di coppia e non quello di far sentire lui come sbagliato o inadeguato consigliandogli un sessuologo. Non cè nulla di inadeguato o sbagliato nelle parafilie che sono un modo per esprimere se stessi ed affrontare le proprie frustrazioni o vissuti. E’ chiaro, che se fosse il suo compagno a vivere male la sua sessualità riconoscendola lui come errata e non favorevole e vivendola male, allora sarebbe si opportuno che lui faccia un percorso psicoterapico, più che sessuologico. Perchè di fondo il sesso in questo caso sarebbe solo un espressione di un disagio psicologico. Ma sia a livello deontologico che personale, non può ne deve essere lei a stabilirlo (manca obbiettività e un analisi svolta nei modi e tempi stabiliti da un percorso psicoterapico) nè a cercare di farglielo capire perchè lei crede sia così. Perchè questa sua involontaria modalità, potrebbe portare ad una rottura nei vostri rapporti di coo-dipendenza perchè lui, benchè inizialmente potrebbe essere d’accordo, in realtà si sentirebbe giudicato non si sentirebbe nè capito nè accettato ma solo psicoanalizzato e alla fine questo sarà per voi come coppia controproducente. Anche lei di fatto vive male questa situazione e non si sente appagata, quindi anche lei dovrebbe in virtù anche di questo lavorarci sopra. Infondo i rapporti, di qualunque natura siano, ma soprattutto per ciò che concernono i rapporti d’amore, sono un incastro di compromessi ed accettazione. Non un cambiare l’altro a fronte di una propria visione.
Buona giornata
Dott.ssa Salvi Monica