Le aggressioni verbali che si stanno consumando in questi anni tra gli esponenti politici, sportivi, culturali, persino quando a confrontarsi ci sono esperti di criminologia seriale che parlano del’omicidio della povera Yara, esponenzialmente stanno crescendo dimostrano come il confronto ideologico e culturale sia ormai ridotto a violenza verbale e fisica. Si può uscire da questa situazione di tensione? Ma davvero l’Italia è invasa dall’odio? Che ci sia una incredibile tensione emotiva nel paese e non solo in Italia è una condizione più che evidente. Ma come mai quest’emotività diventa odio? E come se ne può uscire?
La parola odio etimologicamente significa Intenso, profondo sentimento di avversione verso qualcuno o qualcosa: avere, nutrire, covare contro, qualcuno e provare un sentimento di avversione che è motivo di scontro o di attrito. Ma vi è anche una psicologia dell’odio. E da Platone a Putnam che hanno analizzato 4 modi per pensare l’odio. Le formulazioni d’odio che negli anni sono state eviscerate tra studiosi, letterati, filosofi, psichiatri e medici sono tra loro contraddittorie. Se secondo Cartesio l’odio è la percezione di un oggetto come qualcosa di negativo, per Spinosa è determinato da una questione di dolore dato da una causa che ci tocca personalmente ma che non dipende da noi. Se per Aristotele l’odio ha di fatto una totale assenza di emozione e dolore, Hume scrisse che nè l’amore nè l’odio posso essere definiti perchè sono sentimenti dotati di immediatezza e non controllabili. Per Darwin l’odio è invece un sentimento speciale che si manifesta con la rabbia. Secondo Fredrickson e Branigan l’odio è un sentimento episodico e complesso determinato da cognizioni specifiche ed esperienze soggettive. Lo stesso Shand l’odio è l’antonimo perfetto dell’amore una sindrome episodica unita da un oggetto emozionale comune a due o più soggetti che si relazionano tra loro. Nella letteratura moderna Ekman scrive che l’odio non è un emozione ma un atteggiamento emotivo; per contro Elster ha scritto che l’odio non è altro che un emozione causata da un giudizio negativo. Mentre di recente (2003) Sternberg ha scritto che sia il disprezzo sia il disgusto sono forme particolari d’odio odio gelido e freddo perchè come l’amore anche l’odio può essere descritto nell componenti di intimità passione e impegno. Ma Solomon ha scritto che il vero odio è un emozione che rivela intimità rispetto e forza infatti dice che non può esserci odio nella debolezza. Ma l’analisi dell’odio proposta da Frijda presuppone che l’odio sia una rabbia personalizzata verso un oggetto od una persona come citava Kolnai. Ma la definizione di odio come rabbia generalizzata dovuta ad un obbiettivo mancato è la migliore definizione che Power e Dalgleish nel 1997 hanno definito. Questa valutazione generalizzata che l’odio presuppone è sottolineata anche da Ben-Ze’ev. Per Beck l’odio in parte è la convinzione che la fonte di tale minaccia risieda in un aspetto stabile e fondamentale ma episodico. E in un lungo trattato Dozier ha scritto che l’odio è una rabbia adattiva ancestrale. Appartiene a Gaylin l’opinione che il vero odio è una deformazione mentale ossessiva paranoide. Tutte le definizioni d’odio considerate sono dirette. Tutti questi studiosi hanno dato diverse interpretazioni dell’odio ma una cosa li accumuna. L’odio per tutti sentimento o no, è un emozione improvvisa che sfocia in aggressività determinata solamente da una forma di causa effetto. Ossia è sempre e solo determinata da uno scontro, una antipatia, una incongruenza verso qualcuno che si conosce. Quindi l’odio esiste solo se qualcuno è entrato in contatto con noi sconvolgendo il nostro equilibrio. L’odio di conseguenza secondo questi studiosi dovrebbe essere un sentimento individuale e del tutto occasionale e sopratutto circoscritto. Eppure oggi non è così. Solo nel 2002 Kressel iniziò a dare una definizione d’odio diversa. Una definizione ostensiva. Sebbene parlando di odio di massa non abbia definito apertamente l’odio, fornisce molti esempi nei quali si suppone che esso sia la forza motivazionale responsabile degli atti di violenza etnica. Questa idea è rafforzata da quello che sembra essere il primo studio empirico dell’odio. McKellar portò a termine una serie di interviste semi strutturate di un ora esaminando la natura di atteggiamenti ostili facendo immaginare alla persona i sui sentimenti. Il sentimento che la persona presa da queste emozioni provava era il dolore e la sofferenza. Quindi se odiare porta sofferenza quale è io modo di smettere di soffrire? Distruggere chi ci fa odiare? E’ per questo che i crimini d’odio sono i più efferati? Ma l’odio se è un sentimento dato da qualcuno che conosciamo come può farci soffrire se il contesto è aspecifico e non soggettivo? Purtroppo oggi l’odio è un sentimento specifico verso qualcuno che non ci colpisce direttamente ma è una sentimento verso un contesto che spesso non ci appartiene nemmeno. Questo nuovo tipo di odio è più pericoloso perchè non è scatenato da una conoscenza diretta, da un risentimento o una sofferenza che è stata causa di una azione o di un soggetto specifico, ma è fornito da un sentimento collettivo di infelicità, intolleranza alimentato da queste continue campagne di odio attraverso i media, le tv, i programmi trash dove le persone litigano, si scannano, inveiscono sino agli eccessi. Noi tutti respiriamo la violenza oramai quotidianamente tanto che ce ne siamo asuefatti ed è entrata a fare parte delle nostre emozioni. E cosa succede? Succede che ora facilmente perdiamo il controllo perché la nostra mente è intrisa di immagini violente. Per un banale litigio esplodiamo, forti di quelle immagini che sublimando ci sono entrate in testa e se stiamo litigando ecco che automaticamente e quasi senza pensare scagliamo un oggetto contro la persona che ci ha fatto arrabbiare. E da quello ad usare un arma di offesa il passo è breve. Ma esiste un odio sano e un odio insano? L’odio è un emozione che porta a sofferenza ma può essere controllata. Odiare qualcuno che direttamente ci fa del male e ci priva di qualcosa è naturale, ma è innaturale dall’emozione passare ad un azione che va oltre alla nostra protezione. L’odio sano è l’emozione che riusciamo a gestire ed a controllare. L’odio insano è l’azione che elimina la fonte dell’odio. L’odio insano porta sempre ad una amara fine per tutti. Per chi lo cova ed agisce e per chi ne è vittima. Ma l’odio insano sta diventando parte delle azioni di persone che non sono direttamente coinvolte con l’oggetto che ne è vittima. E questo è fomentato dall’odio comunicativo rivelatosi in tutta la sua pericolosità anche attraverso i media, i social network ed è evidente come i gruppi contro qualcuno siano molto più frequentati e seguiti di quelli pro qualcuno. E si odia collettivamente una persona senza conoscerla, un gruppo senza sapere da chi è composto. E ci ci diverte a scagliare maligne pietre di disapprovazione fisica e verbale verso chi non si conosce.
Ma come si smette di odiare nel modo sbagliato?
Con la cultura dell’educazione, con il rispetto civico e con la disciplina collettiva ridando un ruolo all’istituzione. Quella di oggi di fatto è povera ed essenzialmente televisiva. E quando non si utilizzano gli strumenti che già sono presenti la gente non sa più gestire le emozioni. Ci si auspica tutti quanti, che questa valanga di emozione non controllata possa essere messa a freno perchè il disfattismo e il pessimismo producono un’atmosfera che non è soltanto di odio e di violenza nella politica, nella cultura e nella vita odierna ma è anche negativa sul piano dei consumi e degli investimenti. L’involuzione della specie si sta già perpetrando e in questo mondo intriso di violenza collettiva è d’uopo insistere su una civile ed etica linea di condotta che metta tutto su una più prudente e sicura gestione del’emotività. E se occorresse anche usando la censura, che poi in certe occasioni tanto male non fa.
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Majo dice
Che bel tema vero?
In una bellissima serie televisiva degli anni novanta (Higlander ndr, ma non il film la serie appunto) in una puntata mettono in bocca ad un politico la una frase come la seguente..
”Prendi quei poveri disgraziati che non arrivano a fine mese, che devono dire ‘si’ a capo chino ad un datore di lavoro, che non hanno ospedali o nulla da dare da mangiare ai figli e dagli un nemico.. qualcuno da odiare”
”Vedrai che daranno a lui la colpa di tutto, e vedrai che su di esso sfogheranno la loro rabbia e tu LI CONTROLLERAI come vuoi”
Questa è di sicuro una lettura dell’odio, non l’unica ma una lettura possibile si..
C’è nell’uomo come negli animali evoluti il senso del riconoscimento in un gruppo: nel gruppo ci siamo ‘NOI’ fuori dal gruppo ‘Gli ALTRI’ che non divengono più esseri umani ma vengono schematizzati come ‘ALTRI’, se in questo ti faccio vedere gli altri come una MINACCIA o come la CAUSA DEI TUOI MALI allora il gioco è fatto..
Ieri si è festeggiata l’unità d’Italia, ma una parte della nazione era in ‘lutto’: da una parte i leghisti di ‘Roma Ladrona’ che con l’unità hanno ereditato un Sud succhiasangue, dall’altra il Sud che ha trovato con i mille un Nord che l’ha rovinato per sempre..
E quindi vediamo un Nord che si vorrebbe dividere mentre a Napoli sono anni che si inneggia ai Borboni..
Se ci ragioniamo sopra hanno ragione e torto tutti e due: il Sud è stato depredato dal Regno di Italia, almeno fino all’avvento del Fascismo (che qualcosa ha iniziato a fare per loro), il Nord dalla Repubblica in poi ha pagato e tanto per mantenere un Sud ‘fermo’..
Entrambi i gruppi sono emigrati all’estero, ma il Nord in realtà è esploso grazie al contributo degli emigranti del sud che hanno dato braccia alle fabbriche della nazione..
Ora che le cose vanno male le cause sono complesse, ma certamente non si possono ridurre al fatto che ‘NOI produciamo, LORO rubano’ o che ‘E’ tutta colpa di GARIBALDO’ è ridicolo o no?
Però fa bene alla mente. ‘’NOI BUONI, LORO CATTIVI’’ e se non basta allora il ‘cattivo’ è il diverso, il Rumeno, il Marocchino, il Gay ecc. insomma tutto quello che mi permette di buttare via la frustrazione e di ‘esternizzare’ e risolvere con semplicità una verità complessa..
La fuga verso realtà e soluzioni ‘semplici’ a problemi complessi e quella verso lo ‘scarico’ delle colpe va alla grande, in ogni mondo e società, altrimenti nessuno mi potrebbe spiegare come la Germania vede negli Ebrei, di cui molti eroi della prima guerra mondiale, le cause di una povertà dovuta solo alla sconfitta subita ed alle conseguenze economiche che ne sono susseguite..
Questa è di sicuro una delle cause dell’odio, bellamente sfruttata dai politici (di una e dell’altra parte ndr) per ‘controllare’ il loro elettorato e quindi letteralmente ‘sputata’ in faccia di chi li vede in televisione..
Come spiegare poi l’odio ‘sportivo’? Di fatto c’è aggressività in noi, tanto è vero che alla fine di una guerra da quando è nato l’uomo nessuno ti risparmia una bella strage di vinti, un saccheggio, la violenza sulle donne ecc. Ma se manca la possibilità di ‘sfogarsi’ che si fa? Di fatto per quanto se ne possa parlare a mille è difficile pensare che un laziale rovini la vita di un romanista e viceversa: che non si arrivi a fine mese per colpa del Nord o del Sud va bene, ma per Lazio e Roma è diverso o no?
Eppure tra alcuni c’è odio, ed odio tangibile, fino ad arrivare al morto, perché?
Secondo me il tifo (non lo sport, ma ‘certo’ tifo) è un feticcio della guerra, con ‘NOI’ ‘CONTRO’ ‘LORO’ e con tutta la bella aggressività da mettere in campo..
Parere personale, non di esperto, ma solo personale ok?
Un saluto e grazie a Miss Elisa per questo post..
Majo
elisavisconti dice
FINO all’ultimo respiro non sapevo se postare questo tema, difficile che non potesse diventare noioso o semplice retorica, ma secondo me è l’odio la causa primaria di tutto quello che sta succedendo. Odiare qualcuno implica una serie di azioni che vanno oltre a ciò che si dovrebbe fare. Solo il poter pensare che qualcuno ti faccia soffrire al punto tale di odiarlo è errato, tanto più se non lo conosci ma ne conosci il carisma. L’odio in realtà non è altro che l’invidia o la consapevolezza di non poter essere o avere ciò che si vorrebbe, allora il modello ideale che sì vorrebbe avere od essere si distrugge, ma in questo modo si dimostra di essere deboli, di non essere in grado di poter tirare fuori le proprie potenzialità. L’odio è l’ultima giustificazione umana per sopprimere chi è qualcuno perchè noi in realtà non siamo in grado di essere nessuno.
Miss Elisa
Majo dice
Miss Elisa, ha fatto benissimo a postarlo..
Sarà un argomento difficile ma merita più di una riflessione ed ha molte sfaccettature..
Ed affrontarlo oggi, in una vera campagna di odio mediatica che ci avvolge, ha ancora più senso..
Io andrei avanti su questo tema, ed anche tanto, magari affrontarlo porta a far ‘svanire’ proprio quell’odio che molti hanno solo perchè ‘indotto’ e non reale..
Un saluto e grazie
Majo