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Le malattie neurodegenerative sono in forte aumento; da una parte la quantità della vita sta aumentando, sebbene purtroppo a discapito della qualità. Quindi si vive di più, ma con meno qualità ed è più probabile ammalarsi. Sebbene dal punto di vista materiale i bisogni primari ed anche accessori sono soddisfatti, è aumentata la mole di malessere psico-sociale, si lavora molto di più ma con meno soddisfazione e c’è poco spazio per se stessi; è aumentato l’inquinamento, peggiorata la qualità dei materiali di consumo, le cariche virali e batteriche sono diventate più resistenti a pari passo con la mancata prevenzione e profilassi. Dal punto di vista relazionale, sociale e spirituale siamo in un epoca buia dove la tradizioni, i valori, il mutuo soccorso e la serenità vengono meno. Tutto ciò ha aumentato esponenzialmente i fattori di rischio, che sono l’innesco di molte patologie quando un soggetto ne è geneticamente predisposto traducendosi in aumento delle malattie multifattoriali quali tumorali, autoimmuni e degenerative.
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Classificazione delle malattie neurologiche
- Parkinson
- Parkinsonismi
- Distrofie
- Sclerosi multipla
- SLA
- Demenze
- Mielolesioni batteriche, virali, traumatiche, idiopatiche
- Disturbi neurologici post chirurgici, traumatici (icus, craniotomie etc.)
Cause
Moltissimi fattori di rischio possono, in un soggetto geneticamente predisposto e familiarità sono le cause delle malattie degenerative quali:
- esposizione prolungata ad alcuni metalli come manganese, ferro, piombo e rame
- esposizione prolungata a prodotti chimici industriali e xenobiotici
- esposizione prolungata a pesticidi come l’attività agricola e l’ingestione di acqua di pozzo
- traumi cranici ripetuti (pugili etc)
- assunzione di metanolo e MPTP (utilizzato per produrre sinteticamente alcune droghe)
- infezioni batteriche o virali (es encefalite virale)
- assunzione di farmaci neurolettici e neurotossici
- traumi
Farmaci che potrebbero causare disturbi neurologici
- Neurolettici atipici: risperidone, olanzapina, aripiprazolo, ziprasodone ed a alte dosi anche la quetiapina e clozapina
- Antiemetici: metoclopramide, levosulpiride
- Cantagonisti: cinnarizina, flunarizina
- Dopamino-depletori: reserpina, alfa-metildopa
- Antiepilettici: valproato di sodio, fenitoina
- Stabilizzatoridell’umore: litio
- Antiaritmici: amiodarone
- Antidepressivi: inibitori la ricaptazione della serotonina (SSRI): raramente la fluoxetina, paroxetina, sertralina
- Altri farmaci: meperidina, anfotericina B, cefaloridina, 5 fluorouracile, vincristina, adriamicina, zofran, procaina, tetrabenazina.
Segni e sintomi
Alla fase iniziale esordisce stanchezza, rigidità muscolare in alcune patologie o ipotonia in altre. Possono essere presenti diestesie e debolezza. In alcune patologie possono essere presenti iniziali difficoltà cognitive mentre in altre esordiscono in tarda evoluzione. Tutte le patologie degenerative colpiscono l apparato muscolo scheletrico, quindi il paziente inizia ad avere cambiamenti nel cammino e modifica il suo atteggiamento posturale. Alcuni muscoli diventano ipotrofici.
Terapie farmacologiche
Le attuali terapie farmacologiche non curano le patologie ma mirano a gestire dolore, rigidità, atrofia ed atonia, segni neurologici di discinesie (bradicinesie, ballismi, tremori etc) decadimento cognitivo, insonnia, alterazioni dell’umore e a mantenere un omeostasi degli organi interni, fatti (cuore, diaframma) o rivestiti da muscoli (intestino, canale alimentare etc), anch’essi vittime potenziali delle patologie degenerative etc.
SPERIMENTAZIONE CON SUCCESSO: Alcune terapie sperimentali nel 2024 utilizzate al Policlinico di Milano e dal 2022 al Gemelli di Roma riguarda il trapianto del Microbiota intestinale. Il Policlinico di Milano è stato accreditato dal Centro Nazionale Trapianti per eseguire il trapianto del microbiota fecale umano (FMT) che ha riconosciuto e avallato l’innovativa procedura ideata dai professionisti della Gastroenterologia ed Endoscopia, dalla Medicina Trasfusionale e dalla Microbiologia e Virologia del Policlinico di Milano divenendo così anche il primo centro autorizzato per questo intervento in Lombardia. Il trapianto di microbiota fecale è una pratica a basso grado di invasività e di breve durata. La procedura prevede una iniziale terapia antibiotica e la preparazione intestinale prima del trapianto .Le prospettive sono ampie e molte ricerche già avviate nel mondo iniziano a portare solide conferme verso manifestazioni infiammatorie dell’intestino comuni come la colite ulcerosa, la malattia di Crohn, il Parkinson e nei pazienti oncologici, il trapianto di microbiota intestinale potrebbe contrastare gli effetti collaterali dovuti alle terapie in caso di melanoma, leucemia mieloide acuta, tumore al polmone. Anche nel trapianto del midollo emopoietico esistono dati preliminari relativi alla riduzione o alla prevenzione degli effetti collaterali cronici intestinali”. Fonte policlinico di Milano
Terapia per la qualità di vita
E’ fondamentale nelle patologie neurodegenerative mantenere il cervello in costante allenamento. Tutte le zone del nostro cervello, che sono deputate a svolgere specifici compiti, ma in realtà, se una parte è danneggiata, le sue funzioni possono essere vicariate da altre. E’ l’unico organo che ha questa meravigliosa potenzialità. Si chiama plasticità neuronale. Quindi se determinate zone sono colpite o lese è importante mantenere la plasticità neuronale alta e allenata per recuperare alcune funzioni e rallentare la progressione della perdita di altre quindi la principale terapia nelle patologie neurodegenerative è la riabilitazione.
- FKT: necessaria per conservare ed aumentare la forza, il rilassamento muscolare, il dolore, la rigidità, la coordinazione e l’equilibrio. Obiettivo della riabilitazione è l’apprendimento o il ri-apprendimento del movimento in soggetti con deficit motorio, insieme al recupero della forza e del controllo degli arti superiori e inferiori, dell’equilibrio e della deambulazione. A questo si aggiunge l’attività decontratturante dell’ozono nel contrastare la spasticità in alcune fasi di queste malattie e l’azione antalgica che si rivela importante nel modulare il dolore legato alle posture obbligate tipiche delle malattie neurodegenerative. La Dottoressa Salvi nei pazienti neurologici alterna sedute di forza, allungamento equilibrio, coordinazione e agilità.
- Ozonoterapia sistemica: utile in molte malattie neurodegenerative quali la demenza senile, l’Alzheimer, la Sclerosi Multipla, le distrofie muscolari, Parkinson ossia in patologie croniche che hanno alla base uno stress ossidativo che comporta uno stato infiammatorio cronico di basso livello con carenza di ossigeno tissutale. L’ozonoterapia migliora l’ossigenazione cellulare e prolunga gli effetti dei farmaci. In combinazione con FKT e riabilitazione neuromotoria, l’ozonoterapia viene utilizzata migliorando notevolmente i tempi di recupero. I trattamenti prevedono cicli di ozonoterapia sistemica (grande emo) per 10-12 cicli 2 volte a settimana con aggiunta di vitamine; a miglioramento del quadro clinico, come mantenimento viene effettuata 1 seduta la settimana per 2-3 cicli annui.
- Pressoterapia ad infrarossi: sia nella gestione e diminuzione del dolore da accumulo di liquidi, mialgie e atralgie date dalla spasticità muscolare sono necessari per ristabilire il circolo linfatico e capillare e decontratturare le spasticità, il risultato sarà immediato con riduzione del dolore, senso di pesantezza, gonfiore e ripristino della funzionalità linfatica di drenaggio. Questo migliora la flessibilità articolare e la propriocezione.
- Massoterapia 3D d’Urto o 3D adattiva Metodo Salvi: indispensabile per rendere il corpo più elastico e ammorbidire le spasticità la massoterapia e la pressoterapia vengono alternate e migliorano le prestazioni durante l’FKT e conseguentemente i risultati. I Pazienti riferiscono di sentirsi più energici, senza dolore, più flessibili e d acquistano forza e agilità.
Integrazione
- Omeopatia: non tutti sono responsivi all’omeopatia ma può essere utilizzata come adiuvante o come sostituto nel caso le terapie con Levodopa facciano comparire discinesie o fluttuazioni
- Integratori: per gestire la stanchezza, la rigidità, crampi o spasmi muscolari Antiossidanti, Vit. C e Vit. D svolgono un effetto protettivo che ritardante nell’evoluzione della patologia. Integratori a base di bromellina, boswellia e escina fungono da antifiammatorio e anti edemigeno senza compromettere lo stomaco e possono essere assunti anche dai diabetici. Aswaghanda: favorisce la neuroprotezione riduce l’eccessiva eccitazione dei neuroni nelle malattie neurologiche e nei tremori muscolari MG1DH vitex agnus castus: antispastico, debolezza caviglie
- Nutrizione: l’alimentazione proteica riduce l’assorbimento di Levodopa e quindi l’efficacia: la Levodopa non deve essere assunta con carne, pesce, uova, latte e derivati, affettati, legumi. Per questo motivo, la maggior parte dei pazienti dovrebbe ridurre l’assunzione delle proteine a mezzogiorno; anche le proteine contenute nei cereali possono limitarne l’efficacia pertanto è consigliato l’utilizzo di cereali a ridotto contenuto proteico.
Dott.ssa Monica Salvi Terapia riabilitativa. PIVA. 04230410989 – Iscr. ordine N°: 1899 – Cell.392.8009225 – web:www.dottoressasalvi.com