Quanto è importante l’aspetto psicosomatico nella persona sana? E quanto in quella malata? Quanto incide il nostro carattere su quel dolore trafittivo costante alla cervicale? E quel tremolio al polpaccio sarà un sintomo di una fascicolazione benigna perchè siamo persone ansiose o altro? Come mai quando mi arrabbio mi sento gli occhi che escono dalle orbite e mi si alza la pressione? E quel dolore allo stomaco prima di un esame? Spesso un anamnesi psicosomatica risulta essere un valido aiuto nella soluzione dei disturbi minori.
Da anni ed in tutte le università, si studiano approcci sia culturali che terapeutici adeguati a rispondere alle diverse esigenze sulla salute umana, conformi alle direttive internazionali dell’OMS, sancite nella Dichiarazione di Alma Ata (1978), nella Carta di Ottawa (1986) e soprattutto nel rapporto della “Commissione Salute” dell’osservatorio Europeo su sistemi e politiche per la salute (European Observatory on Health Systems and Policies 2010), in cui la salute è definita come “lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale di benessere, che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società”. PubMed, attraverso la griglia valutativa dell’EBM (Evidence Base Medicine), ha pubblicato studi nei quali si evidenziano le azioni degli assi psiconeuro-endocrino-immunologici dimostrando come il tono dell’umore, i cicli circadiani e persino la realizzazione sociale etc. incidano considerevolmente sia come innesco per disturbi viscerali e muscolari, che come strumento recidivante ed aggravante di disturbi organici, evidenziando l’importanza dell’utilizzo di trattamenti sanitari e medici non convenzionali, nella gestione dei disturbi umani. Riconosciute dalla Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri la medicina cinese e agopuntura, la medicina omeopatica, ayurvedica, l’ omotossicologia, la psicosomatica, la naturopatia etc. sono oramai definiti come modelli d’integrazione sia diagnostica che terapeutica.
Soprattutto nella gestione del dolore, riferibile ai muscoli, articolazioni, tendini o loro distretti, essendo gli antinfiammatori, i mio rilassanti, gli antidolorifici e i cortisonici le categorie di farmaci che risultano essere più utilizzati anche senza alcuna prescrizione, si è evidenziato come il loro abuso, non solo risulti essere nocivo per la salute umana, ma spesso non risolva la causa dei dolori, soprattutto quando vi è una considerevole percentuale psicosomatica che li causa o li peggiora. Quest’articolo, come gli studi scientifici svolti, non vogliono mettere in discussione il fatto che vi sono patologie che richiedono l’impiego di tali farmaci, ma evidenziare come i trattamenti integrativi possano considerevolmente migliorare i disturbi umani soprattutto se hanno una componente psicosomatica.
Si risolve il sintomo, non la malattia
Nella ricerca di una diagnosi differenziata, quando si è dinnanzi all’analisi dello stato di salute di una persona, soprattutto nelle patologie idiopatiche o con sintomi vacui ad andamento subdolo, patologie autoimmuni o con chiara componente psicosomatica, oltre alle componenti organiche, si deve tenere conto di come quella persona viva le proprie emozioni. L’analisi psicosomatica vuole comprendere ciò che i sintomi intendono comunicare individuando dei messaggi che sono manifestazioni di sofferenza, frustrazione e nello stesso tempo una richiesta di aiuto e una volontà anche inconscia di cambiamento del proprio stato.
Indubbiamente il mondo ipercinetico nel quale viviamo, caratterizzato all’ impossibilità di prendersi del tempo di qualità, di ascoltarsi ed anche di ammalarsi, incide considerevolmente sulla salute dell’ apparto locomotore, designato al nostro sostegno e movimento. In un indagine psicosomatica condotta su PubMed i blocchi, i colpi della strega, le contratture acute, sono un segnale di allarme psicosomatico determinato dalla necessità di rallentare la propria corsa, pur non potendolo fare. Ma, nonostante il nostro corpo ci parli, dinnanzi a questi disturbi ci si limita ad ingurgitare miorilassanti ed antinfiammatori, per la stessa impossibilità a fermarsi che l’ha creata. Altrimenti sei licenziato, sei giudicato meno performante e quindi meno necessario; richiedendoci di tornare a funzionare al più presto e meglio di prima. Hai un dolore al gomito? Utilizzalo comunque. Hai un’infiammazione alla sciatica? Ignorala. Hai una dolore al collo? Prendi un analgesico e fattelo passare.
Cosa accade se si “cura” solo il sintomo
Ciò che non si conosce, o in taluni casi non si vuole ammettere è che il mancato trattamento a lungo termine dei disordini muscolo, scheletrici determinano:
– CRONICITA’ E RECIDIVE: i sintomi dell’apparato locomotore se non curati correttamente, ossia non individuata la causa, non solo tendono a ripresentarsi ma a cronicizzarsi. Le continue ricatute mettono l’organismo in una fase perenne di infiammazione che a lungo andare degenera i tessuti arrivando a presentare patologie ben più importanti.
– RESIGNATON: ovvero sindrome da rassegnazione. Dopo mesi se non anni che si convive con il disturbo, ci si rassegna ad averlo come se facesse parte della nostra vita e fosse, normale. E’ l’atteggiamento più sbagliato poichè non interrompiamo il circolo flogistico che nel tempo, apporterà serie modificazioni organiche, che poi non potranno più essere eliminate. Anche se non avete trovato il trattamento o lo specialista che vi abbia risolto il problema, non abbandonate la ricerca.
– COMPENSAZIONI: ignorare i segnali del corpo, implica che il medesimo colpirà altri distretti evidenziando nuovi disordini e disturbi in sedi diverse da quelle che abitualmente ci aspetteremmo. Per quanto siamo abituati a quel dolore fisso in quella zona del corpo, ignorarlo farà in modo di scatenare altre manifestazioni. Fino a quando il segnale ignorato diventerà patologia.
Per evitare tutto ciò, occorre prendere in mano la situazione immediatamente, rivolgendosi a personale qualificato ma che soprattutto diagnostichi o tratti la globalità del vostro problema e non si soffermi solo sull’ eliminazione del dolore. Il paziente deve essere disposto a mettere se stesso e il suo interesse al centro della relazione terapeutica che concorra ad un diagnosi ed ad un trattamento globale, che tenga conto non solo della gestione dei sintomi e della ricerca delle cause; ma a percorsi in grado di risolvere in modo sistematico il suo disagio e le sue problematiche.
Ma attenzione non tutto è legato allo stress
Ma attenzione, può accadere anche il contrario. A volte, soprattutto dinnanzi a sintomi che spesso sono correlati allo stress (mal di stomaco, vertigini, stanchezza cronica, fischi all’orecchio, mal di pancia, orticarie idiopatiche etc..) il paziente e anche lo stesso medico curante, tende a liquidare un disturbo come di fonte psicosomatica non indagando sulla sua eventuale componente o causa organica. Il compito di ogni operatore della salute sia esso sanitario che di benessere, è quello di escludere in prima battuta eventuali cause organiche e solo poi verificare la comorbilità o la sola presenza di quelle psicosomatiche.
RESTRIZIONI EMA UTILIZZO FARMACI
RICERCHE SCIENTIFICHE
- Disorder muscle and psicosomatyc
- Reumatic disease (Fibromialgy) and psicosomatyc
- Bone disease
- Immunological diseases and psicosomatyc
- Diseases psicosomatic
- Reumathoind arthritis and psicosomatyc
Studio Salvi © 2016
Centro di massoterapia – terapia del dolore – rieducazione motoria – consulenza e diagnostica – servizi remise en forme
Cell. 392.8009225 – Email info@dottoressasalvi.com – A domicilio o presso: PALESTRE – POLIAMBULATORI – vedi mappa