Mineralogramma – Ricerca di intossicazione da metalli e livelli di minerali. La dottoressa Salvi per la ricerca di eventuali cause collaterali di un disturbo idiopatico o ad eziologia incerta, si avvale della biopsia dei capelli. Attraverso l’analisi indolore del capello (o pelo ascellare-pubico) si possono determinare i livelli dei minerali nel corpo e la presenza di eventuali metalli pesanti. La carenza o l’esubero di alcuni minerali e la presenza di metalli pesanti potrebbero concorrere all’insorgere di patologie autoimmuni, degenerative o di altra forma. Nell’ottica della medicina predittiva, sarebbe auspicabile individuare ed eliminare i possibili “fattori scatenanti”, che potrebbero avviare le patologie silenti che sono insite in ognuno di noi. La letteratura medica attualmente disponibile sostiene che è possibile un rischio di patologie autoimmunitarie nell’uomo, indotte da metalli. Le patologie da metalli potrebbero essere dovute a meccanismi tossici o allergici dove entrambi possono avere un ruolo. I fattori principali decisivi nelle patologie indotte da metalli sono le esposizioni e la predisposizione genetica che determinano la capacità individuale di disintossicazione e la sensibilità verso i metalli. In particolar modo la sclerosi multipla, all’artrite reumatoide, la SLA e la sclerosi laterale amiotrofica. Inoltre, si sono riscontrati cambiamenti indotti dall’infiammazione nell’asse ipotalamico-pituitario-adrenalinico come possibile spiegazione della stanchezza, della depressione e dei sintomi psicosomatici osservati in queste patologie. Poiché la sensibilizzazione indotta da metalli potrebbe essere indotta da esposizioni croniche a basse dosi, l’approccio tossicologico convenzionale, che confronta le concentrazioni dei metalli nelle autopsie dei cervelli, nelle biopsie di organi e nei fluidi corporei di pazienti e di casi sani nei gruppi di controllo, potrebbe non fornire risposte sulla correlazione tra metalli e patologie. A questo scopo sono preferibili studi longitudinali di pazienti sensibili a metalli rispetto agli studi tradizionali su casi e gruppi di controllo e, in via cautelativa, la loro eliminazione. FONTE: Jenny Stejskal, Università della Salute di Linkoeping, Svezia – Vera DM Stejskal, Dipartimento di Chimica Clinica, Ospedale Danderyd e Istituto Karolinska, Stoccolma, Svezia professore associato di immunologia
Indicazioni
La valutazione con il mineralogramma è opportuna come supporto diagnostico nel caso di:
- malattie autoimmuni
- malattie reumatiche
- osteoporosi
- alterazioni endocrine e dismetaboliche
- alcune patologie tumorali
- sovrappeso e linfedema
- patologie degenerative
- infertilità
- disbiosi croniche, malattie intestinali
- gravidanza (valutazione dell’esposizione ai metalli pesanti e ai loro antagonisti come calcio, ferro e selenio)
- menopausa
- depressione stanchezza cronica
Carenza o esubero di minerali?
I minerali sono elementi essenziali dei sistemi enzimatici che regolano le funzioni corporee, solo il magnesio svolge 300 funzioni. Calcio, ferro, potassio, fosforo, magnesio e zinco sono fondamentali per un buon funzionamento dell’organismo. La loro carenza provoca scompensi notevoli ai vari apparati e organi: compromettendo il corretto funzionamento. La carenza o l’esubero dei minerali da numerosi disturbi. Tra questi vengono annoverati disfunzione dell’attività endocrina, del metabolismo basale; disfunzioni dei principali organi e ghiandole, come tiroide, fegato, surrenali, sviluppo osseo anomalo. Sbalzi di umore, ipercinesi, rabbia, apatia, depressione. Tutto ciò può essere connesso alla biochimica dei minerali ed alle sue alterazioni.
Intossicazione da metalli pesanti
I metalli pesanti sono elementi tossici che possono cagionare gravi danni all’organismo. Scientificamente sono considerati metalli pesanti i seguenti elementi: alluminio, ferro, argento, bario, berillio, cadmio, cobalto, cromo, manganese, mercurio, molibdeno, nichel, piombo, rame, stagno, titanio, tallio, vanadio, zinco, ed alcuni metalli con proprietà simili a quelle dei metalli pesanti quali l’arsenico, il bismuto ed il selenio. Quando si parla d’inquinamento da metalli pesanti, ci si riferisce a quattro di questi elementi, che sono i maggiori responsabili dei danni ambientali ossia: il mercurio, il cadmio, il piombo e l’alluminio. La loro tossicità è elevata sia per l’uomo sia per tutte le specie viventi, perché si legano con le strutture cellulari in cui si depositano, ostacolando lo svolgimento di determinate funzioni vitali, per cui gli organismi spesso non sono in grado di eliminarli potendo causare malattie autoimmuni e degenerative. Inoltre tutti i metalli pesanti sono in grado di penetrare la placenta causando gravi malformazioni al nascituro o inaspettati aborti spontanei. L’unico esame chimico in grado di accertare intossicazioni da metalli pesanti è il mineralogramma, analisi di laboratorio che si può effettuare su una piccola quantità di annessi cutanei (capelli, peli ascellari, peli pubici, unghie). I test ematici non forniscono le stesse informazioni perché i livelli dei minerali nel sangue sono bassi mentre i valori dei minerali del capello possono variare anche più di dieci volte, consentendo una più facile misurazione. In funzione sia preventiva che d’indagine, la dottoressa Salvi svolge la biopsia capillare. La biopsia del capello sarà svolta presso lo studio della dr.ssa Salvi, o al vostro domicilio ed analizzata da laboratori qualificati riconosciuti dalla Comunità Scientifica. Il costo è detraibile.
Vittorio dice
Vi sono esperienze circa l’utilizzo del Mineralogramma nei confronti del Lipedema ,.in caso positivo quali minerali tossici o rapporti tra minerali interferiscono e o favoriscono la patologia
Dottoressa Salvi dice
Buongiorno, vi sono pubblicazioni sull incidenza di alcuni metalli pesanti e le sintomatologie che colpiscono gli arti inferiori, ad esempio un recente studio sulla Sindrome da Fatica Cronica si ipotizza per la prima volta un legame tra la malattia ed esposizione al Cadmio un metallo pesante cancerogeno molto diffuso nei paesi industrializzati, che si produce nell’inquinamento urbano, nell’incenerimento dei rifiuti, nell’elettronica da consumo (batterie al Cadmio), nei processi industriali, nell’edilizia e nel fumo di tabacco.
Per ciò che riguarda il linfedema l accumulo di metalli pesanti può interferire sul corretto wash out del sistema linfatico. Ci sono studi universitari parcellizzati come ad esempio uno studio condotto dell’università di Padova che dimostra la correlazione tra chi lavora in fabbriche estrattive e malattie del sistema linfatico ed immunitario. le fornisco un estratto della ricerca datata 2024
• Cromo: L’esposizione avviene attraverso il contatto cutaneo o l’inalazione di polveri. Può provocare problemi polmonari,
danni a fegato e reni.
• Nichel: L’esposizione avviene attraverso il contatto con oggetti rivestiti utensili o gioielli. Può provocare danni respiratori anche gravi, e problematiche cutanee.
• Cadmio: L’esposizione avviene attraverso inalazione di polveri, fumo di sigaretta e cibo contaminato tramite catena alimentare. Può provocare danni a polmoni, reni, problematiche al sistema scheletrico, al sistema nervoso e danni
immunitari.
• Arsenico: L’esposizione avviene attraverso l’inalazione di aria contaminata o attraverso cibo o acqua contaminata. Può provocare danni al sistema nervoso, problematiche cutanee, al fegato e al sistema linfatico.
• Piombo: L’esposizione è molto simile a quella dell’arsenico, attraverso aria, acqua e cibo. Può provocare danni al sistema nervoso e gravi danni permanenti nei bambini come malformazioni e disfunzioni alla nascita.
• Rame: L’esposizione si verifica attraverso acqua e cibo contaminati. Può provocare in caso di alte concentrazioni problemi al fegato, danni a fegato, reni e cervello.
• Mercurio: L’esposizione si verifica attraverso l’accumulo sulla catena alimentare. Può provocare danni gravi al sistema nervoso e al DNA.
• Zinco: L’esposizione deriva da contatto con polveri o assunzione incontrollata di integratori. L’eccessiva concentrazione nel corpo può provocare irritazioni al cavo orale, stanchezza, nausea e vomito
Un analisi dettagliata del suo caso potrebbe indirizzare, se si è esposto ad uno o più di questi metalli, ad una terapia chelante. In ogni caso una visita è imprescindibile