Le associazioni Alleanza Italiana, Movimento Vite Sospese, Viva la Vita onlus Italia, Progetto Noemi onlus, Mattia Fagnoni onlus, Un sorriso per Ginevra, denunciano quanto segue: “La politica faccia la politica, la magistratura faccia la magistratura, la scienza faccia la scienza”. Sono affermazioni del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che aveva ribadito il concetto anche ad Andrea Sciarretta, il papà della piccola Noemi, la bambina in attesa di curarsi con le cellule staminali del metodo Stamina per la quale si è smosso finanche Papa Francesco. Magari fosse come aveva detto il ministro. Le sue parole, invece, soprattutto negli ultimi giorni si sono mescolate – la politica non si occupa solo di politica, ma denuncia la magistratura rea di aver applicato la legge, e così via – portando alla luce quello che le associazioni dei malati gravissimi denunciano da mesi: la volontà di offuscare la verità per mettere da parte una cura che funziona, come è stato dimostrato dai miglioramenti conseguiti da tanti bambini che ne hanno usufruito, miglioramenti che, lo ribadiamo, sono stati certificati da massimi esperti delle varie patologie.
Accade che, in barba alle affermazioni del ministro, una senatrice abbia fatto in modo che un giudice venisse indagato dal CSM per aver adottato, ex artt. 669 duodecie e 68 del codice di procedura civile, le misure attuative dei propri provvedimenti resi a favore di pazienti autorizzati da una legge dello Stato. Naturalmente ci aspettiamo che il CSM faccia valere il principio dell’indipendenza dei giudici, ma nel frattempo ci ritroviamo a vedere un politico che continua a pronunciare parole contro i magistrati e contro le cellule staminali mesenchimali adulte del metodo Stamina, e a fare allusioni secondo le quali i giudici fanno ordinanze sulla base di certificati falsi, sostenendo che in queste infusioni non c’è nulla, mentre invece il dottor Fulvio Porta degli Spedali Civili di Brescia a giugno ha affermato: “So perfettamente che cosa infondo, e sono cellule staminali mesenchimali e non veleno di serpente”. Ed ha aggiunto che nelle due provette analizzate all’Istituto superiore di Sanità sono state evidenziate cellule mesenchimali che al 90 per cento erano vive. “Non è stato trovato veleno di serpente”, ha ribadito.
Ad ulteriore dimostrazione che non di veleno di serpente si tratta, ma di cellule vitali c’è quello che è accaduto oggi. Il piccolo Federico, affetto da morbo di Krabbe, e già in cura con le cellule del metodo Stamina, è stato ricoverato a Brescia ed è stato sottoposto alle infusioni che finora gli hanno salvato la vita e hanno provocato in lui solo effetti benefici e miglioramenti da una malattia per la quale non esistono altre cure.
Le nuove infusioni a cui è stato sottoposto il piccolo Federico dimostrano che non sempre chi coltiva interessi diversi dalla salute dei malati riesce ad averla vinta. Ma soprattutto sono la prova che non è vero quello che è stato detto in questi mesi, anche da certa stampa, e cioè che le cellule sono pericolose e possono provocare Aids e morbo della mucca pazza. Infatti, le cellule infuse oggi a Federico hanno passato i test di sterilità e qualità e quindi l’Azienda ospedaliera di Brescia sa bene che cosa ha infuso, e questa è la prova che non sono pericolose, altrimenti non si sarebbe proceduto con le infusioni.
Ovvia la conclusione: questa senatrice che ha invocato l’intervento del Csm contro un magistrato reo di aver applicato la legge in favore dei malati mente sapendo bene di mentire. Ma le bugie hanno le gambe corte. Peccato solo che le vite di questi bambini in attesa di cure con cellule staminali sono ancora più corte, e la piccola Rita è morta sulla base di queste false allusioni.
Noi, come associazioni, cittadini e persone abbiamo sempre rispettato le parole perentorie (ma non per questo veritiere) del ministro Lorenzin sulla separazione tra i poteri e le azioni di scienza, politica e magistratura. “Ma oggi ci troviamo a dover denunciare le influenze gravi e antitetiche di una senatrice scienziata che non è nuova ad esternazioni manipolatorie e diffamatorie”, dice Salvi di Alleanza Italiana, “Il suo richiedere al CSM un intervento contro le ordinanze assunte dai giudici a favore dei malati è un affronto inqualificabile e pernicioso che potrebbe addirittura influenzare la magistratura”.
“Il ruolo della giustizia che da sempre tutela gli interessi della cittadinanza e del malato”, continua Salvi, “deve poter essere svolto con la massima libertà, ed è gravissimo che un esponente politico, oltretutto coinvolto in associazioni di ricerca in netto contrasto con la metodica in oggetto, ne voglia influenzare le scelte”. Scelte che rimangono legittime. E che si basano unicamente sulla gravità delle malattie trattate ex art. 700 e sul rispetto dei diritti naturali dell’uomo e dell’applicazione delle leggi italiane Turco Fazio e Balduzzi, che ne legiferano la diffusione e l’utilizzo. Proprio per questo le associazioni che di stanno battendo affinché il diritto alla salute venga da tutti gli esponenti rispettato, prenderanno provvedimenti di origine legale contro le costanti infamanti e delittuose influenze politiche verso la giustizia e le azioni sulle libertà mediche. Azioni che si evidenzieranno con la fiaccolata organizzata da tutte le associazioni intervenute e il civico 117/a, che da mesi sta presidiando Montecitorio”.
L’addetto Stampa
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