Il ph è un parametro che ci può indicare quale sia lo stato di salute del nostro organismo e a quali patologie potremmo incorrere se esso è troppo acido o basico. Ciò che assumiamo (alimenti e liquidi) influisce notevolmente sull’ equilibrio acido-basico del nostro organismo. L’organismo, per poter rimanere in perfetta omeostasi, ricorre a specifici sistemi tampone, che intervengono per compensare l’eccesso di acidità o di alcalinità del nostro organismo; essi hanno il compito di correggere il PH quando esso esce dai range; infatti il mantenimento neutrale o leggermente alcalino, del nostro pH fisiologico è un fattore fondamentale per garantire che ogni processo biologico del nostro organismo stia lavorando senza sovraccarichi o mancanze, che a lungo andare creerebbero un ambiente adatto all’instaurarsi di patologie anche di origine genetica predittiva. Questi sistemi tampone, non possono infatti essere continuamente attivati, poichè la loro azione, a lungo andare, non potrebbe assicurare la gestione ottimale dell’acidosi o dell’eccessiva alcanilità. A causa del nostro stile di vita ricco di alimenti acidi, l’organismo si trova costretto a tamponare molto più frequentemente l’eccesso di acidi, rispetto al passato. Ciò comporta un’ aumento esponenziale del rischio di patologie che hanno una “miccia propulsiva basata sull’acidità biologica di un organismo”, già predisposto a specifiche patologie. I ricercatori dell’American Institute for Cancer Research hanno ad esempio osservato, come le cellule tumorali crescano più facilmente e velocemente in un organismo acido; mentre la loro proliferazione è ostacolata da un ambiente alcalino. Mantenere costante il ph del nostro organismo è fondamentale per prevenire e curare quelle patologie insorte a causa delle eccessive acidificazioni o alcalinità biologiche, introdotte attraverso il consumo di acque e alimenti con PH acidi.
Come assicurarsi un PH sano
Il principale elemento da tenere in considerazione per potere regolarizzare il PH è l’acqua. L’acqua oltre che essere alla base di tutte le forme di vita conosciute è indispensabile per la vita organica e biologica stessa dell’uomo. Nel corpo umano è presente in elevate percentuali nel protoplasma di tutte le cellule dove rappresenta l’elemento predominante nella reazione biomolecolare dei carboidrati, proteine, vitamine idrosolubili eccetera. L’ acqua è presente nell’organismo umano in percentuali variabili a seconda dell’eta’ del sesso e del peso. Mentre da giovani nei tessuti molli, nella pelle e nei tessuti connettivi e sottocutanei l’acqua è presente al 75%, il suo tenore nella terza età si riduce progressivamente sino al 50%. Ciò si manifesta negli anziani, attraverso la disidratazione della cute nella quale la pelle si presenta secca, squamosa, sottile e meno elastica, mentre i tessuti cutanei sono meno lisci e compatti. Anche le nostre ossa contengono acqua, nonostante sia in misura minore rispetto ai tessuti molli. La sua carenza in età senile, comporta la fragilità ossea e la secchezza dei dischi vertebrali che causano osteoporosi, rigidità ossea e dolori e disturbi dell’ apparato osteoarticolare di vario tipo. Mediamente i fluidi corporei che hanno il maggiore contenuto di acqua sono il liquido cefalo-rachidiano (99%), il midollo osseo (99%) e il plasma sanguigno (85%). L’ approvvigionamento ed i ricambio idrico di un organismo risulta fondamentale sia per il trasporto dei nutrienti in tutti i distretti corporei, per il benessere fisiologico dei distretti ed apparati formati dall’acqua, che per l’eliminazione tramite l’urina e il sudore delle scorie prodotte dalle reazioni biochimiche. La sua assunzione è ancora una volta indispensabile per favorire la loro eliminazione. Infine, l’acqua all’interno del corpo umano, svolge una funzione determinante nella regolazione della temperatura corporea, della concentrazione dei sali minerali partecipando alla digestione, favorendo il transito intestinale e l’assorbimento delle sostanze nutritive.
Quindi, visto che l’acqua è l’elemento primo per la vita organica e biologica degli esseri viventi tanto da essere classificata come macronutriente, è indispensabile sapere scegliere che tipo di acqua assumere. Dalla sua nascita un bambino sano, ha un ph alcalino. Alcalino è il latte materno come alcalina o appena acida è la sua urina. Infatti, ciò che permette al corpo di mantenersi sano ed alcalino, nonostante le cellule producano costantemente acidi, è la sua capacità di drenaggio e compensazione, data dagli organi emuntori e dalla sua riserva alcalina, costituita principalmente da minerali alcalini presenti nel sangue, nei tessuti, nei denti e nelle ossa. Quando la riserva alcalina del sangue e dei tessuti si esaurisce, il prelievo dei minerali alcalini necessari alla neutralizzazione dell’acidosi viene preso dai denti e dalle ossa. Disfunzioni come carie ed osteoporosi sono due condizioni specifiche determinate dell’acidosi metabolica e digestiva. Ciò nel feto non avviene poichè in gravidanza, il sistema di alcalinizzazione del ph del feto è regolato attraverso i meccanismi di alcalinizzazione della madre. Procedura che spesso determina nelle donne in gravidanza un aumento di carie e carenza dei minerali. Attingere dall’acqua che ingeriamo, un PH alcalino adeguato, significa potenziare l’equilibrio acido-basico dell’organismo attraverso l’assunzione di un apporto di minerali necessario per combattere e drenare i normali processi di acidosi. Si può parlare di equilibrio acido-basico, quando c’e il giusto rapporto tra riserva alcalina ed acidi, poichè in condizioni fisiologiche normali le variazioni metaboliche sono compensate dal nostro organismo.
L’alimentazione.Un ruolo fondamentale nell’equilibrio acido-basico
Oltre all’acqua, anche il cibo ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio acido-basico organico. A causa della malnutrizione o dell’eccessivo uso di grassi, zuccheri, carboidrati raffinati e carni, vengono prodotte elevate quantità di acidi che, sommandosi all’acidosi determinata dalle funzioni organiche quali: respirazione, metabolismo, emozioni e dalla tossicità dell’ambiente portano l’organismo ad essere in acidosi. In un organismo sano, l’iperacidosi viene compensata durante la notte. Ma se il nostro organismo è affaticato, debilitato o in deficit, l’accumulo di acidi potrà manifestare stati di squilibrio. Tenere sotto controllo il nostro pH ci aiuta a responsabilizzarci rispetto la nostra salute. Informiamoci su quali acidi vengono prodotti dal corpo e da cosa derivano.
• Acido carbonico, derivato della combustione del carbonio contenuto nei cibi
• Acido solforico, derivato dalla digestione delle proteine
• Acido fosforico, derivato dall’ossidazione dei fosfolipidi e nucleo-protidi
• Acido acetacetico e beta-idrossibutirrico derivato dagli acidi grassi
• Acido urico, derivato dal metabolismo dei nucleo-protidi
• Acido lattico prodotto dal metabolismo del glicogeno e vari altri acidi generati dall’ossidazione incompleta degli zuccheri
• Acido ossalico liberato da alcuni alimenti (cacao, spinaci, pomodori, ecc.)
Anche gli acidi organici dei vegetali in carenza di ioni alcalini (sodio, potassio, magnesio, calcio) possono formare acidità. Pertanto se non si utilizzano sufficienti quantità di minerali alcalini o se si è in esubero di sostanze acide, avremo una carente produzione di acido cloridrico (ipocloridria) che procurerà acidità gastrica, un segnale evidente dell’eccessiva acidità del nostro organismo.
ALIMENTAZIONE ALCALINA – Una corretta alimentazione deve dunque tenere conto sia dei processi acidi che subiscono gli alimenti introdotti durante la digestione, che dall’acidità stessa degli alimenti assunti. Pertanto, se si vuole ottimizzare il nostro livello di PH favorendo un ambiente adatto ad ostacolare la nascita e proliferazione di molte patologie quali osteoporosi, patologie reumatiche, cardiopatie, malattie autoimmuni ed alcune forme tumorali, l’alimentazione dovrà essere alcalina. Attraverso l’assunzione di acqua alcalina, verdure crude, frutta a basso contenuto di zuccheri, legumi, cereali, tuberi e alcuni semi, mandorle e noci pesce come spigola, trota, salmone e tonno, proteine vegetali, ortaggi e verdure, erbe, germogli, patate, zucca, avocado, rafano, cavolo rapa, carote, rape, barbabietole rosse, frutta fresca,mandorle fresche, ravanelli, soia, olio extravergine, l’organismo potrà ritrovare il corretto grado acido-basico, necessario per la sua ottimale funzionalità.
ALIMENTI ACIDI
Per evitare di sovraccaricare l’organismo di alimenti acidi, sarà bene assumere in modo modigerato: carne di pollo, insaccati, latte e formaggi, uova, grassi (burro e margarina), cereali, pasta, pane, pomodori, melanzane, peperoni, mais, fiocchi e farine di cereali, zucchero, cioccolata, the e caffè. Se si facesse una dieta iperproteica o ricchi di alimenti acidi, l’integrazione con sali minerali alcalini (magnesio-potassio) potrebbe per brevi periodi contrastare l’eccessiva acidità organica. E’ comunque bene ricorrere sempre ad una dieta bilanciata che permetta l’utilizzo di alimenti acidi e alcalini nella giusta equiparazione. La frutta ad esempio è bene mangiarla prima di consumare il pasto. Non solo per preparare la nostra digestione, ma per riequilibrarne il PH.
CONSULENZA DEL PH: Il sistema tampone alcalinizzante per essere efficace, viene svolto analizzando il pH di urine e saliva. La determinazione del vostro pH dipende dal momento della giornata in cui verrà effettuato il test. L’urina dovrebbe essere più acida la mattina in seguito alla decalcificazione in atto durante la notte per neutralizzare gli acidi in eccesso e alcalina dopo aver mangiato. Per avere un risultato attendibile è bene eseguire in test a digiuno a metà mattinata. Da ripetersi durante il riequilibrio del ph per valutarne il grado di miglioramento. Il test è uno strumento di valutazione utile che in caso di eccessiva acidità, potrà aiutarvi a correggere il vostro PH attraverso l’assunzione di alimenti e bevande antagoniste. Quando inizierete il programma di riequilibrio del pH fino a stabilizzarlo dal 7.2 al 9, migliorerete nettamente il vostro grado di benessere. Ma attenzione, dispetto a ciò che spesso si trova in rete, l’integrazione di sostanze alcaline non sempre è indispensabile. Troppa alcalinità soprattutto in caso di malattie e insufficienza renale o cardiaca, potrebbe determinare scompensi. Agire in modo naturale significa anche agire in modo consapevole. Rimetti il tuo organismo in moto riequilibrandolo naturalmente, ma con coscienza. Dr.ssa Salvi