Buonasera dottoressa, le scrivo in piena crisi e disperazione sono un uomo sposato di 36 anni, eterosessuale laureato e attualmente lavoro come ricercatore chimico per una multinazionale italiana; la mia lei è di 38 anni, due anni più grande di me ed è un avvocato civilista per un noto studio italiano, bella, intelligente, colta e affascinante. Abbiamo una casetta tutta per noi, ogni tre mesi circa facciamo dei viaggi in giro per il mondo, abbiamo un tenore di vita diciamo invidiabile,siamo innamorati, abbiamo molti amici, weekend in centri benessere e ristorante, non ci facciamo mancare nulla, insomma, viviamo una vita sicuramente serena e felice. Sessualmente lei mi ha sempre appagato, visto che i miei appetiti sessuali sono notevoli, non è la donna dei mal di testa, ma spesso, nonostante sia innamorato di mia moglie, durante l’amplesso con lei, ho fantasie e desideri intimi che mi vergogno ad esternare perché temo di essere frainteso. Questa cosa nel tempo, è peggiorata, e non solo sta generando in me un senso di frustrazione e di insoddisfazione notevole, ma mi obbliga a trovare sfogo altrove. Da poco in una chat, ho conosciuto una donna di 46 anni esibizionista, che ama le mie stesse fantasie. E’ nato tutto per gioco, ma ora non vedo l’ora di andare in un internet caffè tre sere la settimana raccontando un sacco di bugie a mia moglie, tipo che esco con il mio migliore amico, che ovviamente mi tiene la parte per chattare con lei. Il mio amico, si sta stancando di questa situazione, anche perché mia moglie, è la migliore amica della sua ragazza, e più volte mi ha detto che sto rischiando troppo, per delle sciocchezze. Anche io ne sono consapevole, e non voglio rischiare di mandare alle ortiche un rapporto come il mio, per una stupida pulsione erotica. Ma il richiamo è irrefrenabile. Io amo mia moglie, la desidero, ma questa donna appaga le mie fantasie a tal punto, che la mia vita intima di coppia sta diventando poco appagante. Sono sempre nervoso e scostante e lei se ne è accorta. Inoltre la 46 enne, dopo mesi in chat, mi vorrebbe conoscere. Io non voglio tradire mia moglie, non cerco amore o una relazione, ma solo una via di sfogo per le mie fantasie represse. Ho potuto leggere i suoi diari, la sua posta, e quello che sta facendo con l’associazione. E ho potuto verificare che lei signora doc, non solo è una persona seria, competente e ricca di valori, ma soprattutto rispetto ad altre professioniste disponibile a confronti e consigli personali senza nulla chiedere. Quindi le chiedo in crisi piena, che cosa mi suggerisce di fare? Come posso evitare di rovinarmi con le mie mani, come posso essere di nuovo sereno? Mi creda, non riesco più a vivere così. Mi aiuti. Grazie
Caro Anonimo veneziano,
darti dei consigli su una faccenda così delicata come questa non mi sembra affatto una cosa da poco conto. Ci sono in ballo sentimenti, scelte familiari, bugie, tradimenti seppur virtuali, fantasie represse e soprattutto il tuo senso di frustrazione. Mi stai chiedendo di assumermi una grossa responsabilità, la responsabilità di fare una scelta al posto tuo e non va bene. Ciò che posso fare, quindi, è cercare di analizzare la situazione, in modo obbiettivo .Ma poi sarai solo tu, a tirare le conclusioni ed a scegliere. Ricordati infatti una cosa essenziale. Solo noi siamo gli artefici del nostro destino (scusa la frase fatta, ma indicata) nel bene e nel male. Vero è che seguire consigli altrui, in un certo senso ci deresponsabilizza, ma poi le conseguenze di scelte fatte soprattutto in base a ragionamenti esterni le dobbiamo pur pagare noi in primis. Quindi meglio fare scelte sbagliate proprie, che farle fare agli altri sulla nostra pelle. Devi sapere da solo, come agire per il meglio. Consigli a parte. Partiamo dal concetto, che ti sei infilato da solo, in una situazione spiacevole. Ti ci sei infilato inoltre volontariamente (scuse o giustificazioni a parte).Se avresti agito in modo diverso, può darsi che saresti comunque arrivato dove sei ora, ma con un enorme differenza. Non avresti sensi di colpa, e sono proprio i sensi di colpa il tuo problema. Tradire la propria moglie, per qualcuno è una cosa insignificante, (andare in chat, a prostitute o da una mi stress non è considerato per molti un tradimento) per altri potrebbe essere addirittura terapeutico ( “ quando vado con altre e do sfogo alle mie fantasie, sono meno nervoso a casa e non la ossessiono più”), per altri come te tradire anche solo in chat, genera il caos. Non sono io, o il buon Gesù, o tua madre o il tuo amico, a giudicare il tuo comportamento, ma lo fai da te medesimo. Tu ti giudichi e tu ti senti in colpa. Se fossi stato un uomo come tanti che pensano che essere fedifrago è uno sport stimolante che non mina la propria vita familiare, di sicuro, non mi avresti contattata per una consiglio, ma probabilmente mi avresti contattata per una sessione e ora non saremmo nemmeno qua a parlarne. Con ciò non ti sto suggerendo che dovresti cambiare atteggiamento, diventando un mio ospite, ne sto suffragando la mancanza di rispetto che molti, uomini e donne hanno del partner mascherandola con false giustificazioni. Ti sto solo facendo notare che il tuo malessere parte unicamente da te, dai tuoi sensi di colpa. Il dover tenere nascoste le tue fantasie a tua moglie e di conseguenza il dover mentire, ti sta logorando, e inconsciamente stai facendo di tutto per metterti allo scoperto, per farti beccare con le mani in castagna, poiché non ce la fai più divorato come sei dai sensi di colpa. Tutto il resto che hai detto, sono solo motivazioni e giustificazioni che poco c’entrano con il problema. Tu ti senti in colpa e tu ti stai costruendo inconsapevolmente un cappio intorno al collo, facendo in modo che con i tuoi atteggiamenti ostili e ambigui, tua moglie cominci a indagare e ti becchi. Ecco il punto. siccome non sai uscire da questa situazione, vorresti che qualcuno lo faccia per te. Se tua moglie ti scoprisse, sarebbe costretta a prendere provvedimenti, la tua fantasia verrebbe scoperta, verrebbero scoperti anche i tuoi altarini, ci sarebbe il caos, ma tu ti sentiresti libero. Libero di poter aggredire tua moglie dandogli pure la colpa di ciò che è successo buttandola sulla sua poca partecipazione nella tua vita intima come avresti voluto. Cercheresti di farla sentire in colpa, come se tutto ciò fosse accaduto in un certo senso a causa sua. In questo modo mettendola con le spalle al muro, la metteresti in condizione di dover scegliere autonomamente la soluzione deresponsabilizzandoti per l’ennesi volta. Se lei dovesse scegliere nonostante tutto, di stare con te, tu ti sentiresti libero di poter esprimere le tue pulsioni erotiche, anche se scoperte in un modo tragico. Se lei invece non cadrebbe nel trabocchetto sentimentale dei sensi di colpa, e ti mollerebbe, perché avrebbe capito di trovarsi innanzi non tanto ad un fedifrago, ma quanto ad un uomo immaturo, incapace di affrontare le proprie scelte e che le ha fatto lo scarica barile (oltre ad averla tradita e umiliata) ti accaniresti contro di lei, la odieresti, e non ti sentiresti per nulla in colpa, poiché la scelta di rompere se la assumerebbe lei. Corretto No? Bhe Anonimo Veneziano non credi sia ora di crescere? Non credi sia ora che chi fa le scelte è giusto che le subisca e le affronti?Sei certo di essere abbastanza maturo (etero o no, laureato o no, con soldi o senza, amici o solo, bella moglie o moglie mediocre) da avere la capacità e la solidità di mantenere un rapporto di coppia?
Se avessi sin dall’inizio agito diversamente non dovresti ora fare i conti con i tuoi sensi di colpa dovendo prendere delle decisioni difficili. Ci sono 3 tipi di persone al mondo e a volte lo siamo per brevi periodi tutti noi nella nostra vita: quelle PENSO PER ME che fanno ciò che vogliono tenendo il così detto piede in 2 o più scarpe senza problemi, suffragati dal motto “carpe diem” e i sensi di colpa non sanno nemmeno cosa sono, quelli CONVINTI DELLA PROPRIA SCELTA, consapevoli che scegliendo una cosa non ne possono avere un’altra e stanno bene così come sono,sereni, e che pensano al bene della coppia e della propria compagna prima di loro, quelli che VORREBBERO TUTTO MA, essendo gli uni e gli altri, avendo serenità nel vivere una sola scelta, ma nello stesso tempo avere il piede in due scarpe cadendo poi inevitabilmente nei sensi di colpa. Ora appurato che tu fai parte della terza categoria, non ti ci dovevi nemmeno infilare in questa situazione che palesemente non sai gestire. Nella coppia, a prescindere dal tipo di persona che si è, soprattutto nel caso di esternare fantasie sessuali, deve regnare la spontaneità e la libertà di comunicazione. Se invece subentrano la vergogna e l’imbarazzo, l’intimità prima, e la vita di coppia poi, diventano insoddisfacenti e frustranti rischiando di generare proprio quei meccanismi spinosi di scelte alternative che tu hai abbracciato in pieno.
Le fantasie e i desideri, sono come specchi che teniamo davanti a noi per vedere dentro noi stessi. Non ci si deve vergognare dei nostri desideri e delle nostre fantasie per primi, poiché fanno parte di noi. Non comunicarle al proprio partner significa negare a lui o lei a priori di conoscere una parte importante di noi stessi perché fanno parte della nostra personalità. Quante donne dinnanzi al marito scoperto in scenette poco gratificanti sessuali con prostitute che li facevano vestire da donne, o bimbi in fasce o maialini, hanno esordito con la frase “non lo riconosco più, è cambiato, è impazzito, sarà la mezza età ecc..….”. La realtà è che lui non è cambiato o impazzito. La realtà è che loro non si conoscevano affatto nonostante anni di matrimonio, figli e tutti i contributi. E’ proprio grazie alla capacità di esternare i propri desideri che diamo la possibilità al nostro partner di poterci conoscere nell’intimo. Questo lato sessuale, deve essere lasciato libero di esprimersi perché se represso, anche la vita di coppia potrebbe prima o poi risentirne. I desideri, in ogni caso, che fanno parte del mondo intimo di ciascuno di noi, persino di tua moglie anche se non li condivide con te, se non comunicati al partner per pudore o per la paura spesso di essere fraintesi, possono rovinare l’intesa di coppia. Il consiglio che posso dare a tutti, è di imparare ad accettare le proprie fantasie, di conoscerle, perché spesso siamo noi stessi i primi a temerle e i primi a tenerle nascoste dall’errata convinzione che sono malsane se condivise nella coppia. Devono essere innanzitutto accettate da noi stessi, come un fattore indispensabile per la crescita intima personale da una parte, e di coppia dall’altra, tramite la conoscenza e la maturità, cercando poi, di poterle condividere con il partner. Se ci si riesce, se per primi non si tirano i freni della confidenza, dimostrando non solo a noi stessi, ma anche al proprio partner di non avere stima e fiducia di lui o lei, la vita di coppia risulterà completa e stimolante risvegliando maggiormente intesa e rendendo ancora più solido e sicuro il rapporto. Il timore o la scelta di non condividere con il proprio partner le proprie fantasie è assolutamente ingiustificato, lo dicono esimi sessuologi e psichiatri, e proviene per lo più il primo, da un retaggio educativo e culturale ipocrita e castrante, che vuole l’idea di non condividere con la propria partner certe fantasie considerate ambigue o trasgressive, il secondo l’idea che la madre dei propri figli, o la propria moglie non deve essere trasgressiva nel letto. Io non posso suggerire come poter esternare al proprio partner le proprie fantasie e emozioni, ma la “chiave di volta” del successo, per chiunque, sta proprio nella conoscenza profonda di chi abbiamo vicino. Ognuno di noi conosce abitudini, modi, debolezze, chiavi, per aprire la porta della mente e alla disponibilità di ascolto del nostro partner. Dobbiamo solo per primi noi stessi non vergognarcene , imparando ad accettarle come pulsioni sane e normali le nostre fantasie. Secondo dobbiamo dare al partner la fiducia di poterle accettare perché ci ama, e poi imparare a comunicarle o farle scoprire lentamente dosandole nell’intimità approcciandosi con delicatezza, gioco e complicità. Questo avresti dovuto fare con tua moglie, prima di trovare soluzioni alternative. Quando le “vacche” sfondano il recinto è più difficile poterle riunire, ma credo che tu sia in un certo qual modo ancora in tempo. Fai il percorso a ritroso e inizia a fare ciò che avresti dovuto fare prima. Accettare te stesso, e imparare comunicare. Tanti auguri.
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