” … Poche persone benchè ne abbiano diritto, sono a conoscenza o vengono informate dal proprio medico di base o dagli specialisti che ne hanno cura, che possono ricevere contributi economici mensili, l’acquisto gratuito di farmaci, strumenti sanitari, ortesi e il rimborso di spese mediche/riabilitative se la loro patologia risulta essere invalidante, anche se benigna. Credo che il dovere di ogni sanitario, ancor prima di curare, sia quello di informare i propri pazienti su quelli che sono i propri diritti; infondo il procedimento di cura parte proprio da una corretta informazione …” Dr.ssa Salvi
Benchè il nostro SSN, ci consenta di poter supportare economicamente un malato e la sua famiglia, affetto da patologia rara o invalidante che rientri nel diritto di poter essere riconosciuta come invalidante (legge 118/71) o come handicap (legge 104/92), con la conseguente presa in carico economica e la fornitura gratuita di strumenti, ortesi, rimborso di prestazioni mediche e riabilitative etc. CIO’ NON E’ AUTOMATICO.
Purtroppo, anche se il vostro medico di base o lo specialista che vi sta seguendo, è a conoscenza del vostro stato di salute, se non siete voi direttamente a richiedere di poter USUFRUIRE, di tale diritto, il riconoscimento non parte. E poche persone sanno di avere diritto ai LEA (livelli essenziali di assistenza) che lo Stato eroga.
Sotto il profilo medico-legale, essere affetto da una malattia rara purtroppo all’oggi, non presuppone automaticamente il riconoscimento del diritto all’invalidità civile o dello stato di handicap. Le persone con una diagnosi di malattia rara o invalidante, infatti, devono essere valutate individualmente, in base alle procedure previste per legge e su loro specifica richiesta. Quindi è necessario attivare personalmente tale diritto. In questo breve articolo vi verranno fornite alcune informazioni essenziali, affinchè possiate chiedere ed ottenere l’attivazione dei LEA. Poichè pensiamo sia un nostro dovere civico nonchè diritto darne informazione.
COSA SONO L’INVALIDITA’ E LO STATO DI HANDICAP
Per invalidità civile s’ intende la difficoltà a svolgere alcune funzioni tipiche della vita quotidiana o di relazione, a causa di una menomazione o di un deficit fisico, psichico o intellettivo. La condizione di invalido è definita in percentuale di invalidità ed è regolata dalla legge n. 118/71, con la quale si attribuisce al soggetto dichiarato invalido un beneficio di tipo economico.
Lo stato di handicap, definito e disciplinato dalla legge n. 104/92, si determina nelle persone che presentano una menomazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che causa difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa, e tale da
determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.
L’accertamento dell’handicap, a seconda della gravità riconosciuta, comporta il riconoscimento del diritto sia a prestazioni economiche, quali la deducibilità delle spese di assistenza specifica, sia a prestazioni non economiche, quali i permessi parentali (anche sul lavoro), le esenzioni e le priorità nell’accesso a specifici servizi e programmi.
COSA FARE SE SI PENSA DI AVERE DIRITTO AI LEA
La prima cosa da fare è accertarsi se la patologia che è stata diagnosticata dal medico di base e/o specialista, sia nomenclata nell’elenco di patologie rare o invalidanti.
Attenzione, patologia rara non significa per forza regressiva o mortale. Ci sono alcune patologie benigne, o stazionarie che comunque essendo invalidanti, possono accedere a tale diritto.
Ad ogni patologia viene assegnato un codice specifico, che molto spesso i medici di base e gli specialisti non conoscono, non essendo tenuti nè a conoscerlo, nè ad informare i pazienti che potrebbero accedere a questo diritto. Per ciò che ci riguarda, lo Studio Salvi, ha invece la ferrea convinzione che sia un dovere sanitario nonchè civico, quello di informare i propri pazienti e la popolazione, sulle procedure da attuare per poter accedere a ciò che è un diritto naturale sancito dalla nostra Costituzione.
VERIFICA SE LA PATOLOGIA FA PARTE DELLE TABELLATE
La prima cosa da fare quindi, è verificare se la vostra patologia fa parte dell’elenco delle patologie che hanno diritto ai lea, ad ES: la Sindrome di Turner, è riconosciuta con il codice n° RN0680. Cliccate gratuitamente questo link aggiornato al 2019. Una volta aperto il PDF, cercate la patologia nell’elenco oppure cliccate sulla lente e scrivete il nome della vostra patologia e verificate quale è’ il codice assegnato.
TAPPA SUCCESSIVA: PRESENTARE LA DOMANDA
Se avete trovato il codice, avete diritto ai LEA, ma la strada non è così semplice. Per l’accertamento dell’invalidità o dell’handicap, le domande devono essere presentate per via telematica tramite il sito dell’INPS, ma a fronte di un certificato delle condizioni di disabilità e/o handicap che deve essere redatto da un medico abilitato alla compilazione telematica: generalmente si fa riferimento al proprio medico di base e/o specialista. In un mondo ideale ciò dovrebbe essere semplice ma in realtà moltissimi medici non sanno come fare e che modello compilare. Quindi se il vostro medico di base si dovesse rifiutare insistete che è un vostro diritto e che è una suo dovere iniziare la procedura.
Purtroppo sempre più spesso ci sono persone che si fermano difronte a questo diniego, ma sappiate che se non avete la forza di opporvi, potete rivolgervi ad un CAF o un associazione di categoria probono, per portare avanti il vostro diritto. Lo Studio Salvi offre ai propri pazienti assistenza gratuita per l’accesso e l’attivazione dei LEA mediante la convenzione con un CAF accreditato.
Un volta compilato di certificato da parte del medico, il certificato viene trasmesso dal medico stesso per via telematica. Completata tale procedura, il medico consegna alla persona interessata una copia firmata di tale certificazione, corredata dell’ apposito codice.
A quel punto ENTRO i successivi 90 giorni, bisogna inviare la domanda di visita all’INPS attraverso il sito internet dell’Istituto. Questa procedura la deve fare il diretto interessato mediante richiesta di un codice PIN o se preferite, scelta che consigliamo, mediante un CAF di riferimento. Richiedere il PIN a volte è complesso e si rischia di non riuscire a terminare la procedura entro i termini stabiliti per legge (90 giorni).
Nella domanda deve essere indicato il codice riportato nella certificazione medica precedentemente acquisita. A quel punto l‘INPS, fissa un giorno di visita con una commissione, normalmente presso gli uffici invalidi civili del territorio di competenza, che verifica lo stato del malato e tutta la documentazione in suo possesso e poi fa partire la procedura.
Se tutto va bene, ci vogliono circa 4 /6 mesi prima che l’attivazione si completi e spesso a causa di documenti mancanti o ritardi da parte del medico dell’invio o compilazioni errate, tale tempo si allunga anche in modo spropositato. Quindi il nostro consiglio è quello di fare seguire la procedura presso un CAF/PATRONATO o ASSOCIAZIONE accreditato con l’INPS.