Definizione di riscatto sociale: Riscattare, ossia liberare la propria immagine da una presunta vessazione o privazione identitaria riconosciuta e confermata in ambito sociale. Tale definizione nasce dopo mesi di studio sociologico, effettuato attraverso sondaggi, esperimenti sociali, mail, ricerche su base scientifica di ciò che identifica il comportamento umano denigratorio nel sociale, che si fonda sulla vessazione o sul non riconoscimento dei valori individuali, della stima e del riconoscimento sociale. Altro valore fondamentale per poter affermare la propria identità. Ma perchè ho deciso di studiare questo particolare comportamento umano poco riconosciuto e poco analizzato? Perchè sono convinta che ciò che sta determinando l’avanzare della “Cattiveria individuale”, dell’egoismo smodato che giustifica il calpestamento dei valori, della depressione sociale, del pessimismo di massa e della violenza familiare e verbale umana si basa anche su tale natura. Senza riconoscimento sociale oggi, l’individuo è perso, alienato e spesso entra in depressione o apatia agendo in maniera sbagliata, violenta e deleteria verso una realtà sociale, o un individuo o una classe che identifica come la causa della sua condizione. E ciò può sfociare nel casi in cui la persona sia debole, compromessa emotivamente o psicologicamente o si senta rinnegata o ripudiata da una società che non riesce ad ammirarla, in violenza e atti criminali. Il riconoscimento sociale nelle fasi evolutive dell’uomo, sin da bambino è fondamentale per formare un individuo sereno e sano. Esso è dato dalla gratifica, dai complimenti, dal riconoscere un valore intrinseco personale, un talento, un comportamento positivo, o un lavoro ben fatto; esso stimola l’essere umano a dare molto di più, a migliorarsi e soprattutto a stare bene con se stesso e tra gli altri. Il riconoscimento sociale quindi è una parte fondamentale per la maturazione di un’ individuo e soprattutto per determinare i sui atteggiamenti futuri all’interno della società e fra le sue relazioni (partner, lavoro, famiglia). Ma cosa accade se tale riconoscimento viene a meno? Che accade se, oltre a non essere riconosciuti come valore, si viene riconosciuti come persone indegne e incapaci? Quale meccanismo si innesca all’interno dell’u0mo?
I meccanismi che accadono in caso di “mancanza del riconoscimento, o riconoscimento adulterato” sono due. E sono determinati dall’ attuale metro per “misurare il successo personale”. Il primo sebbene sembri propositivo si basa sul fatto di dovere dimostrare ogni volta il proprio valore, lavorando in contesti nel quali il riconoscimento è riconosciuto (associazioni di volontariato, giornalismo, lavori di utilità sociale, docenze, professioni a contatto con l’essere umano). L’altro mira all’annientamento del contesto o di coloro che sono giudicati la causa di tale mancanza (stalking, violenze di gruppo su categorie ben definite (odio razziale, religioso, culturale… ) . In una società così competitiva come ora, dove il valore di una persona viene determinato all’80% sul riconoscimento sociale dato dall’indice di gradimento è ancora più facile avere alienato il proprio sviluppo emotivo personale. Ed ecco che si affaciano persone, invidiose, gelose, rancorose dei talenti altrui o verso la società o verso categorie privilegiate. E, il lavoro di questi rimane teso nel cercare di subissare ed infangare categorie o persone di riconoscimento sociale elevato o di nel cercare di emergere utilizzando come mezzi personale lavori che prevedono una tensione al sociale. Ma sarà corretto? Per evitare comportamenti deleteri, bisogna imparare a vedere oltre sè, a trascendere sè stessi ed i propri interessi individuali e per fare ciò è fondamentale non perdere mai la misura dell’altro.
E cos’e importante oggi per determinare il benessere individuale? L’indice di gradimento a cui ognuno di noi vorrebbe tendere sentendosi in tal modo arrivato dimostrando di essere qualcuno o qualcosa agli occhi degli altri che non ci valorizzano come dovrebbero (secondo i nostri unici criteri) o il rispetto degli obiettivi generati dalla comunità per fare del bene alla comunità e quindi anche a noi stessi? Purtroppo pare, che l’esegesi odierna si orienti verso la prima tesi.
Oggi più che mai è d’uopo ancorarsi ai valori civili e comuni. Dal momento in cui è nata l’ idea impellente di formare un Alleanza Italiana è nata anche la sorprendente capacità di ogni cittadino di sentirsi parte di un collettivo ideologico e motivante importante e che li potesse rappresentare, cosa che oggi si vede ovunque, non è. Oggi vige la regola dell’arraffatutto, la regola del dittatore, “fazo tudo mi”, la regola del “o fai come dico o ti taglio fuori” la regola del “o stai ai patti indetti da me, su mio insindacabile giudizio o ti faccio la guerra” la regola della grande depressione . Insomma se vuoi fare parte di una comunità sei in ballo tra l’onda del ricatto e quello dell’abbasare la testa in base agli umori di chi lo governa per i soldi e il potere, siamo onesti signori….non giriamoci attorno…. Il potere in mano ai pochi con la scusa di averlo per il bene altrui ( mi fa vomitare e mi preoccupa molto) e deciso dai pochi e subito dai molti. Ma perchè è così? Per egemonia delle teste di casta o per l’ incapacità gestionale dei cittadini di noi cittadini che a parte bla bla bla che facciamo per cambiare lo stato attuale delle cose? Eppure laddove esiste la fiducia, lo strumento Alleanza Italiana viene dato dopo essere stato costruito con sacrificio e fatica da chi come me, come molti con me lo avrebbe voluto ma, prima non lo aveva…. Eppure oggi c’è….. Eppure, in Face Book, nel privato viene usato, identificato, con splendida autonomia e soprattutto con grande euforia….. Eppure, ancora eppure mi chiedo….. Se veramente il concetto di Alleanza Italiana è vissuta come un organismo anti crisi, una risposta vera, un’ antitesi alla classe rivoluzionaria degli urli anti casta alla Grillo, o dei magna magna legalizzati scelti da noi o subiti dai molti, unico motivo per il quale rammento è stata generata, ossia il rispetto di un collettivo cittadino nato per il riscatto sociale secondo l’art. 2 della Costituzione Italiana, la nostra costituzione. O se è diventato per molti al limite del confine personale, un mezzo utilizzato, o da utilizzare per fare emergere solo noi stessi, per il NOSTRO riscatto PERSONALE per la nostra voglia di potere personale, per dimostrare chi siamo e cosa siamo perchè incapaci di essere, deviandone così l’ uso.
Ma rammento sempre lo spirito alleato. Fare parte di una collettività, signori e signore, significa sapere rinunciare a una parte di sé, della propria autonomia della volontà di emergere, della propria volontà di dimostrare a chi non ci ha capito, compreso, apprezzato che noi in verità siamo. Perchè tutti, ricordiamoci, siamo sullo stesso livello. Il livello di chi deve FARE per la collettività e non per fare emergere NOI stessi.
Quindi ambire ad aumentare il proprio indice di gradimento per emergere ed essere socialemnete riconosciuti, o per dimostrare di “essere qualcuno” utilizzando per fare ciò associazioni o posizioni privilegiate sociali è corretto? E se no cosa lo è? Cosa determina la correttezza di un individuo dalla scorretezza? E infine, l’essere corretti è etica quindi un valore o semplicemente un atteggiamento accessorio umano non necessario?
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rosso cardinale dice
Carissima Dottoressa innanzi tutto auguri di Natale e di buon anno e che quest’anno sia felice da tutti i punti di vista. E che dirle sono stato qualche tempo en ospedale, nun se preoccupi, ho avuto un pochetto de disagi al cuore e m’hanno messo a dieta, m’ hanno tolto er fumo, gli zuccheri e sto un poco nervosetto, l’abbacchio me salta e mi moie me sta addosso ma a parte quello me mancava il caffè mattutino con il suo Giornale …. me sono letto tutti i post arretrati e complimenti davvero, se sapevo che era a Roma gliela facevo visità. A parre quello ho letto questo suo ultimo post parla de cattiveria è vero, ma quanto siamo cattivi puzzolenti e trucidi?
idiorama dice
bello questo articolo sono arrivato a leggerla perchè all’università mi hanno indicato questo sito anche io sto studiando sociologia sono all ultimo anno e sto facendo una tesi assai strana e particolare e lo trovo veramente interessante posso anche io sapere come potere essere di aiuto per eventuali ricerche sulla sociologia e se vuole potrei contattarla per un aiutino sulla mia tesi? all’università lei è una signora molto quotata e stimata.
andrea valente dice
NON credo più nella POLITICA mi ha annoiato infastidito demolito l’anima il portafoglio e le pxxxe ma posso credere in Alleanza Italiana solo perchè la ha fondata Elisa Visconti!
admin dice
Grazie per la stima, ma Alleanza Italiana caro Andrea, non è un progetto politico, ma un progetto Cittadino di coerenza civica e solidarietà civile, un passaggio obbligato tra le istituzioni e il bisogno del cittadino. Idiorama, sarò lieta di poter contribuire alla stesura della tesi come corelatrice, scrivimi in forma privata, non nego mai un aiuto a nessuno che ne merita; Rosso, mi spiace per il tuo empasse, ma forse ci voleva uno step che ti facesse capire che fumare troppo, bere caffè a go go e lavorare no stop…non sono vita…. non è facile ora fermarsi ed apprezzare, ma i valori sono accanto a te e non parlo del giornale… Qui, inoltre, nessuno dimentica di nessuno, anche se a volte sembra che non scrivo….beh io ci sono…. 😉 Buon anno a tutti….con affetto e stima. Elisa Visconti.
alberta f. dice
“””””Il potere in mano ai pochi con la scusa di averlo per il bene altrui ( mi fa vomitare e mi preoccupa molto) e deciso dai pochi e subito dai molti””””. BUONA SERA mi ha fatto pensare la frase riportat e vorrei aggiungere:”Cio’ che e’ in alto
e’ come cio’ che e’ in basso:
dipende da dove lo si guarda.
Cio’ che e’ buono
e’ come cio’ che e’ cattivo:
dipende da chi lo guarda.
Cio’ che vale molto
e’ come cio’ che vale poco;
dipende dalla ricchezza esteriore di chi lo guarda.”
Alberta
piera longoni dice
che sia sufficiente leggere delle citazioni, e queste… per diventare saggi!!!!
Lo saremmo tutti nel mondo!
E mi piacerebbe sapere da Alberta cosa le è piaciuto in quest’ultima citazione?
Io dico sempre quello che penso e credo che tutte le cose siano accettabili se date in piccole dosi.
Ovvio che White potrà continuare a postare queste sequenze fino all’eternità, ma io credo che ormai abbiano rotto le balline…pochi lo diranno, molti diranno Ma nooo! ma quasi tutti lo penseranno.
Le prime due o tre andavano bene, potevano essere un’idea, ma adesso White pensi di continuare ancora?
Perchè, invece, non posti le tue riflessioni in merito sul tuo comportamento o su ciò che in questo bellissimo articolo è scritto e pensato e sensato e non con atroci scopiazzature? Chiediti se le frasi che hai scopiazzato quanto influiscono su di te? Ti sono utili? Cambiano il tuo modo di rapportarti con gli altri?
Perchè qualunque cosa si legga o si ascolti se non interagisce con il tuo essere, è come carta bianca, è come una voce senza suono, muta.
A me le citazioni non interessano – oltre tutto sono banalissime – quello che a me interessa veramente sei tu!
Che tu mi tratti male non me ne frega nulla, mi puoi anche insultare…ma non cambierai mail fatto che a me importa della tua vita.
Hai capito qualcosa di quel che ho detto? Ho te lo devo parafrasare? Alleanza Italiana è vita e storia non copiatura!
alberta f. dice
le balline me le hai rotte tu bianca ma chi ti credi di essere?
Andrea Antonio Gallo dice
Cara dottoressa, comprendo il vostro stato d’animo. come può bene sapere l’uomo e da tempo del alba che ha simili comportamenti. Ma quello che volevo dire che comunque se si vuole evolversi occorre che ci prendiamo cura gli uni con gli altri. Vorrei raccontare la mia esperienza attualmente anche se sono in una situazione di difficoltà sia economica che sociale. Io lavoro nel campo dello spettacolo, come tecnico, cameraman, e quando riesco una produzione personali. Ma dato da un estremo competitività e dalla stupidità di chi dirige ora sono sempre in cerca di un riscatto sociale. Economicamente sono messo male, non riesco a presentare nulla, e l’eta avanza dato che ce un desiderio di avere un figlio. Ormai sono anni che faccio questo lavoro, ma ogni difficoltà presenta per me è una sfida. Il problema non e tanto questo ma essere riconosciuti del proprio lavoro per me significa pagare le bollette e potere andare avanti e crescere personalmente e professionalizzate. Ce proprio una mancanza del rispetto verso gli altri dato da questo mal contento che sta minando l’uomo. Ma detto tutto questo sono molto giù per via che anche se ci sono persone che stanno in difficoltà che provano le stesse cose non si uniscono. Io anche se vedo tutto nero ho una speranza, quello di rimettermi in piedi. Cercherò di tutto con ogni forza e energia anche se per me vuol dire soffrire . Il non essere capiti e purtroppo normale non riusciamo a capirci noi stessi come a capire l’altro. Vorrei dirvi tante cose parole di incoraggiamento auguri, ma mi viene da dire solo una che l’amore e l’unico mezzo che salverà l’uomo. E per questo che vi auguro di amare, il proprio lavoro, il vostro compagno, le persone che ti circondi, e con questo se si ama si cerca di migliorare la situazione intorno a se. So che molto difficile che gli obbiettivi sono una cosa importante nella vita, quando ci sentiamo tristi quando ci sentiamo demoralizzati ce solo un modo per sentirci meglio ,
Andare avanti , perché quando guardiamo indietro e vediamo quanta strada abbiamo fatto e li che vediamo quanto lavoro che abbiamo fatto. Si orgogliosa delle cose che costruisci e pensi sulle cose che distruggi. E questa la mia filosofia. Vi auguro un bene enorme.
Dottoressa Salvi dice
Non è facile esprimere attraverso un commento i propri sentimenti, ma complimenti per l’esserci riuscito, nonostante sta soffrendo. La vita è purtroppo fata di sofferenza, ma benvenga se si è vivi; certo, che dev’essere misurata, non si può sempre e solo lottare, ma non tutti hanno purtroppo la fortuna, perchè quella ci vuole sempre, di vivere o nascere sotto una buona stella e molte persone sono costrette a lottare per sopravvivere. Anche io le auguro di ottenere quella serenità e pace, anche economica, che le può giovare.