Dedicato a chi amo, ai miei figli, a chi dovrebbe apprezzarsi apprezzando chi lo ama. Siete in grado di apprezzare chi siete? La vostra famiglia?O siete sempre in attesa di qualcosa che vi rivoluzioni l’esistenza aspettando annoiati di poter dedicarvi a ciò che vi da piacere estremo?Quante ore, giorni, mesi della vostra esistenza passate dando per scontato la vostra salute, il vostro lavoro, il vostro compagno immaginando di avere qualcosa di meglio? Come dei funamboli, ogni giorno ci svegliamo e ci apprestiamo a percorrere la nostra fune stazione dopo stazione. Alcune stazioni le conosciamo bene e le percorriamo quasi ad occhi chiusi… perchè è l’abitudine che ci guida. Ci alziamo assonnati, ci laviamo guardandoci velocemente allo specchio ricordando chi eravamo con nostalgia, mentre ci adeguiamo a chi invece siamo, facciamo una frugale colazione più per dovere che per piacere e siamo già al lavoro… con la testa proiettata a ciò che ci permette di passare velocemente quello che più che un lavoro è diventata una necessità da oltrepassare… E la nostra testa vola, proiettata ai weekend, alle vacanze prossime o lontane, ai ponti, agli incontri che ci fanno battere il cuore, spendendo il proprio tempo assonnato tra i social e i giochi in rete che ci permettono sia di fare “passare in fretta” la noia di una camminata senza rischi, che di dimenticare i momenti di solitudine e di malinconia di una vita apparentemente piatta e insipida. E così, non ci accorgiamo che la nostra vita, oltre che essere appesa sul filo delle probabilità pronta a subire senza previsione uno STOP, viene vissuta nell’attesa di brevi e frugali momenti di shock, nell’attesa del vero amore, di un lavoro migliore, di cambiare destinazione di vita, di vivere passioni… e mentre aspettiamo le ore, i giorni, i mesi, ci frugano via dalle mani come se fossero polvere impalpabile… dimenticando coloro che crescono attorno a noi, che si sostengono, che condividono anche la nostra indolenza figlia di una vita senza rischio, scontata noiosa.
Ma capita sovente, più spesso di ciò che si può immaginare, che tra queste stazioni che ben conosciamo e che spesso ci annoiano, si nascondono insidie, sorprese non sempre gradite. Ed è in quel momento che si rischia davvero di cadere. Un lutto, una malattia, una perdita economica importante, la perdita del lavoro o di colui/colei che ha condiviso con noi questa nostra indolenza, ci riporta bruscamente alla realtà e ci fa accorgere che noi siamo solo deboli funamboli incapaci di apprezzare ciò che abbiamo ed il percorso che siamo riusciti a fare, se non durante il pericolo di caduta. Ed è in quel preciso istante che ci accorgiamo di avere “perso tempo”, di non avere “saputo apprezzare”, di avere “dato per scontato”. E vorremmo tornare indietro. Ma la vita e’ spietata e non sempre ritorna ciò che ha tolto.
E’ inutile non ammetterlo. Quando le cose ci vanno bene, ci annoiamo. E le nostre aspettative cambiano trasformando ciò che inizialmente ci rendeva vivi, in pietre al collo. Perchè ciò che si cerca è il brivido, la passione, la realizzazione del piacere fine a sè stesso. Ed a quel punto accade che invece di apprezzare ciò che abbiamo e coloro che ci sono accanto e che ci sopportano anche per ciò che noi non diamo, lo denigriamo, lo sporchiamo. Eh già, la vita è imprevedibile. Tutti lo sappiamo eppure nessuno di noi pare preoccuparsene. Se non quando la corda rischia di farci cadere. Forse…. nessuno è abbastanza omologato per potersi dire maturo. Eppure i bambini lo sono. Essi riescono a percepire la felicità pura tra le cose e le persone che garantiscono loro stabilità nel poco delle loro necessità… ma anche loro, se diventano figli dei video giochi, dei social, dell’opulenza, diventano infelici, egoisti e pretenziosi. Incapaci di apprezzare ciò che hanno. L’unica salvezza è tornare ad essere e vivere solo con noi stessi lasciando andare la vita virale che non è la realtà e non ci permette di vivere ed apprezzare ciò che siamo ed abbiamo conquistato veramente. Perchè ella, sia per bambini che per adulti, trasforma la stabilità in noia. Viola i valori nella ricerca della passione, del piacere fine a sè stesso. E fa del male a noi e a chi con noi vive.
Quest’era di miti e falsi dei (passioni, sesso on line, soldi, giochi, ludopatie, macchinette, amicizie virali) ci ha trasformato in egoisti indolenti che ricercano ciò che non hanno non apprezzando ciò che hanno. E iniziamo a chiederci chi vorremmo essere ed a sognare come ottenerlo facilmente… facendoci perdere chi siamo, mentre ci sono persone che ci stanno dedicando ogni respiro.
Ma come siamo in grado di saper comprendere ciò che è veramente importante durante una caduta, un lutto, una perdita, una malattia, possiamo farlo ancor prima che accada. Perchè in realtà ciò che ci spinge alla nostra ed altrui infelicità è il non saper apprezzare ciò che siamo ed abbiamo, per nutrire quell’invidia ed egoismo di fare ed essere qualcosa d’altro. Dipende da noi scegliere se di rimanere in bilico tra miti e falsi dei, o decidere di amare sino in fondo la nostra esistenza apprezzando chi veramente ci dimostra ogni giorno di amarci vivendo e non pensando a come farlo.
CONSIGLIO DELLA SOCIOLOGA: Forse… forse, chiunque di noi ha voglia di equilibrio eppure spesso si rimane in bilico sul filo del rasoio, sapendo quanto sia tagliente ogni scelta od ogni azione che ci può buttare fuori strada. Pare sia più eccitante commettere qualcosa che ci potrebbe mettere in difficoltà, rispetto a costruire una serena tranquillità. Eppure, quando finiamo sul rasoio, malediciamo il giorno in cui abbiamo deciso di trasgredire e vorremmo tornare indietro alla nostra tranquillità per recuperare quella pace che è diventata noia e ci ha messo nella condizione di trasgredire… Ma, l’essere umano è destinato ad essere infelice vivendo sempre in bilico tra miti e falsi dei? Dipende solo da noi. Dalla nostra forza di volontà, dalla nostra capacità di saperci gestire, di gestire le nostre pulsioni, di sapersi sacrificare e da ciò che in realtà vogliamo. Non si può rimanere eterni bambini capricciosi, pronti ad essere consolati ad ogni errore e consapevoli che qualcuno ce la farà passare liscia.. da adulti il testimone passa di mano e dovremmo essere noi a consolare…ma questa giovane e imprudente società, incentrata sugli idoli e non sui valori, pare non sia portata affatto al sacrificio… Ma qualcuno ci riesce….e sfido chiunque di voi a non pensare che in fondo, i nostri nonni, con tutti il loro limiti e le loro difficoltà, ci hanno trasmesso quella tranquillità e serenità che noi oggi non siamo in grado di ottenere…. ma in fondo non è così grave nè difficile, perchè il segreto non è provare ad apprezzare ciò che abbiamo… ma esserlo anche nel rispetto di chi sta dedicando la sua vita per noi. Dr.ssa Salvi
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