In Italia il coaching, è una disciplina relativamente nuova ed in continuo sviluppo che fonda le proprie radici nelle neuroscienze. Attraverso un processo di crescita mirato con traguardi specifici, che hanno il compito di facilitare un cambiamento umano in modo positivo e propositivo, tale metodo guida l’ utente in un percorso auto rigenerativo di conoscenza e sviluppo delle potenzialità individuali. E’ una metodica che allena a riconoscere le potenzialità umane facendole emergere, dando modo all’ individuo di riconoscerle, utilizzarle e/o perfezionarle.
Il coaching, contrariamente a ciò che si pensa, è una tecnica di benessere individuale e collettiva che è sempre esistita. Socrate invitava a conoscere sé stessi e i greci attraverso l’arte del gymnasion, allenando mente, spirito e corpo per raggiungere il benessere complessivo. Concettualmente, l’allenamento delle potenzialità esiste sin dalle origini dell’uomo. Che ha cercato di strutturare in sé, il concetto di “bene” o “benessere”, attraverso lo studio delle problematiche (fisiche e psicologiche), per poter fornire delle soluzioni. Scienze come la psicoterapia, la psicologia, la psichiatria, la sociologia e la medicina, sono strumenti nati e gestiti a fronte del raggiungimento di questo “bene”. Queste scienze, si sono rivelate indispensabili per lo sviluppo umano, evolvendosi negli anni, con un chiaro intento curativo. Ciò ha comportato che l’utilizzo delle medicine o delle visite psichiatriche, o dei consulti psicologici per anni è stato visto come un bisogno di chi aveva manifestato segni di malattia o squilibrio.
Solo negli ultimi anni, il concetto di “diagnosi e prevenzione” è stato sviluppato. Nella consapevolezza che un corpo ed una mente che prevengono e che si mantengono in equilibrio, si ammalano di meno. Ma essendo una scoperta relativamente giovane, tale approccio preventivo alle tecniche di benessere, non è ancora entrato nello standard di vita degli Europei; che a differenza degli orientali e dei popoli anglosassoni abituati da secoli al rispetto della propria omeostasi tramite la cura del cibo, della persona e tecniche di meditazione e disciplina, non praticano costantemente azioni di prevenzione e mantenimento del proprio equilibrio. Sia esso fisico, che psicologico che emotivo.
Sebbene il coaching anni fa, è nato con intento di poter aumentare le proprie performance personali durante il raggiungimento d’un risultato specifico, oggigiorno la figura del coach, pur essendo ancora associata al “motivatore” (ossia colui che allena per migliorare le sue performance) ha in dotazione strumenti che hanno anche uno scopo preventivo e di mantenimento. Oltre che motivante. Utilizzati non solo nel miglioramento d’ una performance, ma come terapia del sé e nel mantenimento del proprio equilibrio. Proprio per questo l’ azione di coaching, oggigiorno, dev’ essere considerata un’azione preventiva ai problemi che possono insorgere, o tesa al mantenimento del proprio equilibrio, oltre che terapeutica.
Cosa è il coaching
E’ uno strumento altamente efficace che allena a migliorare il rapporto con sé stessi e con gli altri, nel contesto in cui viviamo riconoscendo e raggiungendo i propri obiettivi. Non è da considerarsi una psicoterapia, poiché non tratta la causa psicologica di una problematica, ma insegna a poterla gestire e/o risolvere.
Chi è il coach
Il coach è un allenatore del sé, che fornisce all’ utente quello di cui ha bisogno per il miglioramento delle sue performance, l’individuazione di un problema, o degli strumenti per risolverlo tese al raggiungimento dei suoi obiettivi e alla soluzione di un determinato focus (problema) che possiede. Attraverso l’accoglienza e l’ascolto attivo.
Cosa deve fare un coach
L’azione del coach è quella di individuare in poche sessioni quale è il cuore del problema dell’utente che si rivolge a lui, trovando le risorse e le potenzialità inespresse facendole emergere in maniera autonoma. L’azione del coach sarà quella di fornire all’utente adeguati strumenti e tecniche che attraverso compiti precisi insegni a superare il problema e a raggiungere gli obiettivi posti.
Il coach umanistico
Il coaching umanistico in particolare è teso allo sviluppo di tutte le risorse umane. A differenza di tutte le altre tipologie di coaching, l’approccio umanistico del coaching si basa su teorie e pratiche di vita scientifiche e certificate complete e che apprendono teorie e metodi attraverso moltissimi settori che fanno parte del capitale umano. Mentre le altre tipologie di coaching sono selettive e non prendono in considerazione tutti gli aspetti fondamentali dello sviluppo fisico, morale, etico, emotivo, psicologico e spirituale dell’uomo, il coaching umanistico basa la sua azione nella conoscenza di varie fonti del settore sociale ed umano acquisendo maggiori competenze di conoscenza metodo e approccio.
Attraverso:
- Fonti filosofiche: Focault, Hadot, Epicuro, Socrate, Rousseau, Kant, Hegel, Popper
- Fonti pedagogiche: Montessori, Agazzi
- Fonti sportive: benessere dato dalla conoscenza del cibo, dell’esercizio fisico come disciplina, prevenzione e cura. Lo sport è un’occasione di confronto con i grandi temi dell’uomo, una vera e propria palestra di riflessione filosofica. La filosofia dello sport, una delle discipline più attuali e meno esplorate, in cui l’attività motoria e sportiva è considerata un mezzo di miglioramento per l’uomo. Un sapere che certamente non si limita al mondo degli accademici, ma si rivolge con forza ai giovani, ai quali può fornire una straordinaria opportunità di riflessione su molti dei principali problemi della contemporaneità
- Fonti di psicologia umana: Viktor Frankl (neurologo e psichiatra), Maslow (inventore della gerarchia dei bisogni umani), Vandura e teoria della psicologia positiva di Haller e Carl Gustav Jung (psichiatra, psicoanalista e antropologo. Psicologia della verticalità. Psicologia dell’età evolutiva
- Fonti spirituali: Esercizi spirituali di Sant’ Ignazio
- Fonti artistiche e creative: Artisti positivisti e espressivi, scultori greci
- Fonti innovative: modelli di globalizzazione e rapporto sociale attraverso i media e i social network
- Il coach deve possedere conoscenze cross culturali variegate e competenze acquisite negli ambiti che tratta
Se volete porre un quesito scrivete o mandate un video-messaggio
[contact-form-7 id=”5″ title=”Posta del cuore”]
Lascia un commento