Sembrerebbe il resoconto di un film dell’orrore invece questa è la storia di ognuno di noi, per caso nato in uno stato chiamato Italia (come direbbe il nostro Adriano Celentano). E mentre oggi, Martedì 15 luglio 2014 alle ore 15:30 nell’Aula Magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, sarà presente all’incontro di presentazione del progetto “Health&Wealth”, durante il quale verrà siglato l’accordo di programma tra il Ministero della Salute e l’Università degli Studi di Brescia per promuovere progetti di ricerca e sviluppo orientati al tema della salute e del benessere delle persone nell’ambiente, oggi è stato dato l’addio alla 24 esima vittima delle istituzioni. Bambini, adulti, morti a causa delle incombenze del Ministro e di parte del Governo che lo sostiene. Omicidi di Stato, puntualemente ignorati dalla stampa, complice di un omertà senza precedenti. E poi si parla di mafia.
“Ciò che oggi è da temere ancor più delle mafia” dichiara la dr.ssa Salvi, presidente dell’organo di Vigilanza Alleanza Italiana, “sono le Leggi e i diritti violati, stropicciati, violentati ed abusati dai giornali, dal Ministro, dalla senatrice Cattaneo e da giornalisti faziosi e compiacenti, che hanno totalmente dimenticato che uno Stato democratico si fonda sull’essere umano, non sull’interesse economico”.
Lotta per i diritti con la proposta di legge
Noi non lo abbiamo affatto dimenticato. Alleanza Italiana insieme al Movimento Vite Sospese, a Viva la Vita Italia Onlus ed ad alcune associazioni dei malati coinvolti è mesi che stanno lottando per far rispettare leggi e i diritti. “Ogni giorno ci confrontiamo con il dolore e la disperazione dei malati e dei cittadini italiani che rappresentiamo, riceviamo centinaia di richieste d’ intervento per la malasanità, indennizzi d’accompagnamento e ADI che non vengono riconosciute “ dichiara la dr.ssa Salvi. “Ciò che è più assurdo è che dobbiamo sempre più spesso lottare contro i comuni le ASl, che invece di accompagnare le famiglie con disabilità e malattie croniche in un percorso di assistenza, le ostacolano le vessano sino a farle scoppiare” asserisce Bruno Talamonti, presidente del Movimento Vite Sospese. Movimento che pochi giorni fa si è reso disponibile a produrre atti e documenti medici sul “caso stamina” presso il Senato.
“I servizi minimi di assistenza non sono garantiti ” dichiara la Presidente di Alleanza Italiana Salvi, “e queste famiglie sono all’orlo della disperazione, ma per fortuna i politici non sono tutti uguali. Qualcosa si sta muovendo, anche grazie alla proposta di legge che stiamo promuovendo da ben 4 mesi e stanno aumentando gli interessi politici verso questa assurda vessazione del diritto e il coraggio d’intervento si sta intensificando”.
Regione Lombardia e sanità. Qualcosa si muove
Proprio in questi giorni è in atto in regione Lombardia un dispiegamento di forze, avviato anche su specifiche richieste avanzate dall’organo di vigilanza sui diritti Alleanza Italiana, per produrre risposte concrete sulla sanità lombarda compreso il caso stamina. “Abbiamo trovato ottime risposte in regione Lombardia da parte di alcuni esponenti in vari movimenti, perchè quando si parla di diritto alla salute, non si parla solo del caso Stamina, o del colore politico, ma di accesso ed equità di cure ed alla garanzia all’ assistenza sanitaria” conferma con solerzia Stefano Bianchi, referente politico delle associazioni. “E’ mesi che stiamo facendo un abile lavoro di sartoria, soprattutto grazie alla determinazione del presidente di Alleanza Italiana e con l’aiuto delle associazioni, dei legali compassionevoli, dei genitori dei malati e di alcuni consiglieri regionali, come il consigliere Saita della Lega Nord, determinati e motivati che combattono. Oltre ai risultati già prodotti, si produrranno presto altri importanti risultati”.
Denuncia penale contro gli spedali civili
Stamina ha fatto scoppiare un bubbone che ora mai era maturo e pieno di pus da anni. E se all’inizio ha travolto molti malati ora tocca alle istituzioni. “Non ci fermeremo affatto” dichiara la Salvi, “nonostante ci siano forti pressioni e alcuni rappresentati politici si permettano di intimidire le nostre azioni siamo appena agli inizi, sappiamo che le diffide sono acqua fresca, ma è partita anche una denuncia penale da parte dei Tortorelli seguiti dal nostro avvocato penalista Natasha Gheda, che già precedentemente aveva diffidato la commissione scientifica, esortandola a coinvolgere nell’indagine conoscitiva del caso stamina “le associazioni di malati”. Atto che ha consentito al Movimento Vite Sospese di essere audito in Senato. La denuncia è stata già depositata presso la procura di Brescia, denuncia che scatenerà una serie di azioni da parte delle nostre associazioni di contenimento e controllo. Se sarà necessario faremo intervenire anche l’Anti Trust. Ciò che si vuole dimostrare è che nessuno, soprattutto chi veste un ruolo di rappresentanza del popolo italiano, si deve permettere di manipolare leggi e diritti“.
Già, perchè mentre il Ministro si affretta a spargere proclami mediatici contro le leggi che lei stessa dovrebbe rispettare, far rispettare, tutelare e promuovere, per tentare di lanciare l’ennesima stoccata contro “la metodica stamina“: Pare che ci sia completamente dimenticati, che il lavoro di ognuno di noi, qualunque posizione ricopra, dovrebbe essere la tutela, la promozione e la conservazione del benessere e dei diritti umani. Salute inclusa. Peccato che le discipline della bioetica e del biodiritto, discipline che ben ha citato il presidente Napolitano alle camere 4 giorni fa, durante l’ennesimo richiamo dinnanzi al silenzio del Parlamento Italiano, non bastino a ricordare a coloro che hanno deciso di vestire la posizione politica, Ministro Lorenzin e senatrice Cattaneo in prima linea, che “tutti gli esseri viventi hanno diritto al rispetto e devono essere trattati non come mezzi, ma come fine in sé stessi”.
Fritz Jahr, uno dei padri fondatori del bioeticismo, si rivolgerebbe nella tomba sapendo che la sua disciplina, viene utilizzata solo come aspetto di richiamo puramente demagogico e che l’ «imperativo bioetico», si è sminuito in uno sbuffetto sul culetto. Oggi il fine che giustifica questa mattanza è quello economico. E al diavolo i diritti umani. Al diavolo la salute! Tutti noi siamo merce sulla quale guadagnare, prodotti in scadenza che non valgono l’investimento dello Stato. Malati, Cittadini Italiani, sarebbe ora di aprire gli occhi. Oggi dobbiamo essere consci e quindi preparati, al fatto che se si vogliono ottenere specifiche, azioni, che per diritto scritti già ci appartengono o periamo o soccombiamo o lottiamo. Sì è ingiusto, sì è vergognoso, ed in questo come in altre discipline la Germania, “ci da la paga”. Ma sta a noi infondo scegliere che vita vogliamo vivere. E questi genitori, che si sono trincerati dietro un ruolo che a loro non appartiene, pur di rivendicare la loro salute e quella dei loro figli, stanno dimostrando a tutti noi, voi compresi, che la distanza “istituzionale”, che la male educazione politica in questi anni ci ha imposto, cela da una parte le manipolazioni e i giochi di potere che la classe politica in anni ha costituito contro il suo stesso popolo, dall’altra ogni loro debolezza.
Già, perchè se è vero che la frase “le non sa chi sono io”, l’hanno inventata coloro che rivestono alcuni ruoli, la medesima nasconde l’impotenza dell’azione. Perchè la frase che dimenticano è “lei non sa cosa poso fare io”. E noi cittadini, in quanto amministratori dello Stato Italia, possiamo fare molto più di quello che pensiamo. Possiamo proporre le leggi, possiamo denunciare gli abusi, possiamo vincere. nel nostro non essere nessuno, nella nostra neutralità d’azione, possiamo fare qualunque cosa.
Ordini dei medici in litigio
Ma andiamo per gradi. Giorni fa, la presa di posizione del presidente dell’ordine dei medici di Brescia, Ottavio Di Stefano, che rumorosamente e contrapponendosi al collega del medesimo ordine di Trapani, Giuseppe Morfino, che si è detto disposto a cercar di rendere possibile l’infusione su un bimbo siciliano, si è dimostrato allergico alle norme e alle regole che disciplinano l’attività medica contravvenendo con le sue posizioni ai diritti di scelta e libertà d’azione sanitaria, a partire dal giuramento d’Ippocrate. L’Ordine dei medici di Brescia chiede infatti al ministro Lorenzin un atto politico-istituzionale che porti alla sospensione dei trattamenti Stamina, in attesa delle determinazioni del comitato scientifico ministeriale. Ma evidentemente il Presidente dell’ordine non sa che sta chiedendo al ministro aria fritta. Visto che sono le leggi già in essere Turco Fazio e Balduzzi a determinare quali malati in che circostanza per che motivo e in che modo, hanno diritto di sottoporsi al metodo “Stamina” in regime compassionevole, come altre metodiche ad oggi già utilizzate.
Ed ad oggi sono gli stessi organi istituzionali, a violare ripetutamente le medesime. “Organi, che come Alleanza Italiana e come le associazioni facenti parte del Patto di Solidarietà, stiamo costantemente richiamando al loro dovere attraverso azioni di ordine legale, diffide, esposti compresa la medesima proposta di legge che stiamo continuando a promuovere e che è già arrivata ad oltre 40000 adesioni, nonostante non sia mai stata trattata dalla stampa nazionale” conclude la Dr.ssa Salvi
Relazione del Movimento Vite Sospese al Senato
Non per ultima, la relazione evidenziata in commissione d’indagine conoscitiva al Senato dal Movimento Vite Sospese, rappresentato in quella sede da Giampaolo Carrer papà di Celeste, e dall’avvocato nonchè mamma del piccolo Mezzina Tiziana Massaro, che dovrà essere a giorni integralmente pubblicata, compreso tutti gli atti dimostrativi prodotti. “Nonostante il Presidente di Commissione stia facendo un ostracismo senza precedenti nella convinzione che celare atti d’ufficio sia legittimo, noi combatteremo affinchè tutti gli atti vengano resi pubblici e noti. E’ un diritto etico morale verso i malati che rappresentiamo, i cittadini italiani e la verità”, tuona Bruno Talamonti.
Già, perchè ciò che sta accadendo e che ad occhi nudo non si vede, è la lotta contro l’arroganza istituzionale, che esige di dettare le regole a seconda del proprio interesse. Interesse che non è nè quello dei malati nè quello dei cittadini italiani. Interesse che i magistrati stanno con forza tutelando nel rispetto delle leggi. Contrastando costantemente le faziosità istituzionali. Ed è proprio in questa storia di orrori istituzionali e medici, che nonostante tutto emerge il lato buono della giustizia; il buon senso dei magistrati che stanno applicando diritti, decreti e leggi. Già, perchè ciò che si sta dimenticando, o che si vuole far passare grazie ai media compiacenti come dimenticanza, è che le uniche leggi ad oggi violate sono quelle Turco-Fazio e Balduzzi e sono i diritti sulla salute. Diritti internazionali e costitutivi di questo strano paese chiamato “libertà”.
L’addetto Stampa Giulia Volpi
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