Nel corso delle vita dobbiamo sempre “giudicare gli altri” ossia sottoporre a valutazione per capire se ci si può fidare di loro e soprattutto in che misura. Ogni rapporto esige di essere improntato sulla conoscenza di chi abbiamo dinnanzi sia esso di lavoro, d’amicizia, d’amore. E questo giudizio diventa quindi necessario. Ma è un compito difficile perché le circostanze e le variabili cambiano in continuazione come mutano spesso le interpretazioni che diventano condizionate anche dal giudizio altrui che spesso si dà per scontato. Invece l’azione che non va mai fatta è giudicare in base alle chiacchiera altrui. E’ in assoluto la cosa più sbagliata che si possa fare. Innanzitutto perchè non è detto che tale giudizio derivi da un esperienza diretta, inoltre anche se fosse non è detto che il comportamento o le circostanze in cui si è comportata la persona posta a giudizio con l’amico che giudica, siano come le vostre.
Giudicare o esaminare?
Noi possediamo dei neuroni chiamati neuroni specchio che hanno il compito di “rammentarci” l’esperienze negative per evitare di rifarle. Ad esempio. Se abbiamo capito una volta che toccare il fuoco brucia, non c’è bisogno di ripetere quella esperienza poichè il calore del fuoco e il solo pensiero ci fa immediatamente rammentare tale pensiero. Così con le persone. Se abbiamo avuto una cattiva esperienza da un lavavetri, ogni volta che se ne avvicina uno, chiudiamo per istinto la portiera dell’auto rimanendo estremamente diffidenti. Questi neuroni specchio, servono di certo a farci ricordare che una data esperienza crea delle conseguenze. Un’ altra “sentinella emozionale” è l’istinto, ossia ciò che di dice la pancia. Qualcuno lo chiama il sesto senso, ossia l’idea che una persona ci fa al di la della conoscenza diretta. La pancia normalmente fa un altro percorso rispetto ai neuroni specchio, la pancia è un senso sentinella che tutti hanno in modo più o meno marcato e normalmente l’emozione scaturita dalla pancia non va mai sottovalutata perchè sonda le vibrazioni energetiche emanate da una persona inconsapevolmente al di la dell’immagine che questa possiede. Non voi è ai successo di stringere la mano di una persona affascinante e sorridente ma dentro sentire una nota stonata“non mi piace?”. O al contrario vedere una persona dipinta come negativa, conoscerla e sentirsi dentro tranquilli? Ma al di la di questi due istinti personali ci sono alcuni criteri oggettivi e facilmente applicabili. Criteri di buon senso che si possono adottare per identificare e giudicare una persona. Uno è studiare i suoi comportamenti al primo incontro stilando una prima impressione. Che è diversa dalla pancia. La pancia è un emozione che ci prende e che va da sola. La prima impressione è il primo vero atto di valutazione. Infatti la prima volta che incontriamo una persona e non sappiamo nulla di lei e lei di noi, non ha la possibilità di studiarci e di aggirarci perchè non ci conosce e in quel caso, un ipocrita non si espone, osserva ed ascolta per capire come muoversi. E’ importante quindi al primo approccio non dare troppe informazioni di sè, non scoprirsi e al contrario fare molte domande e osservare questa persona come si comporta. Perchè sono quelle primissime impressioni che ci dicono che persona è, ottenendo così l’opportunità di percepire quel giudizio iniziale che poi svanirà sostituito da quello finale dato dal mix di pancia, impressione, esperienza. Certo la prima impressione, soprattutto se non si è capaci di valutare può essere erronea e non è certo la panacea per stanare gli ipocriti perchè ci sono infatti coloro che si sono addestrati ad apparire positivi già dalla prima volta. Ma a quel punto ciò che ci viene in soccorso è la coerenza nel tempo adottata da questa persona. La linea che la stessa mantiene. Le maschere di fatto hanno un limite temporale e soprattutto mancano completamente di coerenza. Il terzo criterio è pensare alla frase: al posto mio lui/lei che farebbe? E se la risposta vi dimostra che si comporterebbe in modo diverso dal vostro in un modo in logico e incomprensibile sappiate che avete dinnanzi una bella maschera.
Ma come suggerimento finale vi fornisco questo. Tutti i buoni propositi cessano quando siete dinnanzi ad una persona opportunista perchè per quanto possa essere etica e non ipocrita, e quindi non apparire diversa da ciò che è, l’opportunista appena ne ha l’occasione ghiotta non tentenna se scegliere la lealtà nei vostri confronti o vendervi, ma pensa solo a sé e se sarà importante fare per lui una scelta che gli darà l’opportunità di crescita vi si rinfaccerà senza sè e senza ma. Quindi se doveste cercare un manager, un assistente un collaboratore e volete sapere se è un opportunista domandatevi sempre: “ Cosa farebbe questa persona se fosse onnipotente?” allora voi vi accorgereste che certi uomini servili in realtà potrebbero diventare vendicativi e spietati, che alcuni personaggi brillanti diventano despoti, e alcuni moralisti degli inquisitori implacabili e certi comici diventare crudeli. Dicono che il potere corrompe chi si fa ammirare da esso. Se cosi’ fosse provate ad immaginare che loro lo abbiano e come si comporterebbero, tendendo dei piccoli tranelli o domande lusingandoli sulla possibilità del potere e verificando poi solo sul pensiero come si muovono. E troverete alla fine il giudizio che state cercando.
Se volete porre un quesito scrivete o mandate un video-messaggio
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rifondazione dice
non ci avevo mai pensato e a pensarci bene allora chi è corretto e reale?