La sindrome fibromialgica è una sindrome reumatologica caratterizzata da dolore cronico diffuso incoerente muscolo scheletrico, e migrante con iperagesia-allodinia e soglie del dolore alterate nei confronti di stimoli termici, meccanici, elettrici e chimici associati ad altri sintomi e disfunzioni generalizzate fra cui: disturbi del sonno, sindrome da fatica cronica, manifestazioni sistemiche degli organi emuntori (IBS), disturbi della sfera emotiva (depressione, apatia,ansia).
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Epidemiologia
Per quanto riguarda la popolazione italiana non vi sono studi specifici sull’incidenza della sindrome fibromialgica. Analizzando i dati a nostra disposizione si può affermare che la sindrome fibromialgica in Italia colpirebbe circa 1 milione e mezzo di persone. Nella maggior parte dei casi essa si manifesta in forma lieve e sostanzialmente tendente alla remissione, ma in alcuni soggetti la sintomatologia è cosi severa da ridurre la qualità di vita e compromettere le attività sociali del singolo paziente e della sua comunità. Sarebbe quindi auspicabile lo sviluppo di studi italiani specifici atti a valutare la reale incidenza nel nostro territorio di tale patologia nonché a determinarne l’impatto economico sia diretto che indiretto. In sostanza:
- Affligge il 2-10% della popolazione in tutte le età, gruppi etnici e culture
- E’ 7 volte più frequente nelle donne rispetto agli uomini
- L’impatto sulla qualità di vita e sulla funzione fisica degli individui è francamente severo
- L’indennità in Italia non è ancora riconosciuta (2019) ma sono riconosciute le sindromi correlate
Fisiopatologia
Sebbene la fisiopatologia non sia ancora completamente chiara, numerosi studi hanno evidenziato un malfunzionamento del settore neuro endocrino, neuro trasmettitoriale e neuro sensitivo con di base una predisposizione genetica
- Fattori Neuro-endocrini: disfunzione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, ridotte risposte di secrezione cortisolica; anormale regolazione della produzione dell’ormone della
- Fattori Neuro-transmittitoriali: diminuita produzione di serotonina elevati livelli di sostanza P e di nerve growth factor nel
- Fattori Neuro-sensitivi: anormalità dei controlli discendenti inibitori del dolore
- Fattori Genetici: evidenza il ruolo di poliformismi genici nei sistemi serotoninergico, dopaminergico e catecolaminergico
- Patologie correlate: soggetti con patologie reumatiche, ormonali, metaboliche od autoimmuni con un carico allostatico maggiore, sviluppano una maggiore possibilità della sindrome fibromialgica
Manifestazioni cliniche
- Potrebbe avere un esordio graduale o post-traumatico
- Il dolore viene descritto come profondo, persistente, diffuso, martellante a livello dei muscoli ed è molto spesso continuo e migrante, gira da un muscolo all’altro senza causa diretta che lo provochi, il dolore è insensibile ai farmaci usuali (FANS)
- I sintomi clinici associati:
- cefalea intermittente
- insonnia
- stanchezza diurna simile alla fatica fisica anche nel fare poco
- deficit cognitivi e perdita della memoria a breve termine
- depression/ansia
- sindrome del colon irritabile (IBS)
- dismenorrea
- cistite
- algodisfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare
Diagnosi
Stabiliti dall’American College of Rheumatology:
- Dolore diffuso che coinvolge 6 di 9 zone tender tra i 4 arti, testa, petto, dorso compreso il glutei da almeno 3 mesi con dolorabilità alla pressione digitale in almeno 9/18 tender point (TePs) accompagnato da stanchezza cronica, sonno non ristoratore e almeno 2 comorbidità (sintomi somatici o psicologici)
- studi attualmente marker che si troverebbero nell’urina-saliva
- Non responsabilità ai FANS e al cortisone
- La diagnosi attuale si fa per esclusione di altre patologie e grado di dolore-invalidità
Trattamento 3D Adattivo
Pur non rappresentando una minaccia per la vita del paziente, la fibromilagia può causare severa disabilità e sostanzialmente compromettere la qualità della vita. Sebbene la completa risoluzione dei sintomi non viene quasi mai raggiunta, possono essere ottenuti miglioramenti significativi e con adeguata terapia. Il trattamento dev’ essere tipicamente multimodale:
- educazione al paziente e alla famiglia
- terapia Tecnica 3D Adattiva Metodo Salvi
- esercizio fisico moderato
- terme, fanghi, sabbiature, bagni di vapore
- dosi moderate di farmaci di provata efficacia: inibitori duali del re-uptake della serotonina, della noradrenalina, inibitori selettivi del reuptake della serotonina antiepilettici (gabapentin, pregabalin), studi scientifici hanno dimostrato che oppio e cortisone a lungo termine peggiorano
- alimentazione nutraceutica antiinfiammatoria
- integratori con antiossidanti-magnesio-boswellia-omotossicologici
- monitoraggio costante e follow-up della condizione
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Bibliografia
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