” Cara dottoressa Salvi le scrivo perchè sono una madre preoccupata. Mio figlio ha 15 anni ed è incontenibile ed incontentabile. A volte mi trovo a pensare a come eravamo io e suo padre anni fa, ci accontentavamo di quella poca libertà che nostro padre ci dava. E se diceva no, era no punto e basta senza discussioni senza ragioni. Avevamo la paghetta una volta al mese, orari rigidi e se ritardavamo volavano le sedie. Fumavamo di nascosto, non dico di no, ma era una vita più sana e comunque eravamo rispettosi di ciò che i nostri genitori dicevano. E soprattutto eravamo obbligati ad andare bene a scuola altrimenti non uscivamo di casa per mesi. Mio figlio è stato cresciuto diversamente da come siamo stati cresciuti noi. Non lo abbiamo mai picchiato e ogni volta che per qualche motivo non potevamo fargli fare ciò che voleva o fare ciò che ci chiedeva, gli abbiamo sempre spiegato il perchè. Lui non è una cima a scuola, in verità non ama studiare, ma non lo abbiamo mai obbligato a prendere voti alti, ci accontenteremmo che studi discretamente. Ma nonostante tutto ciò, risponde male, fa quello che vuole, è diventato pretenzioso ed incontentabile. Ultimamente poi è stato sospeso per essere stato visto con un gruppo di ragazzi nei pressi della palestra dove sono stati commessi dei piccoli furti. Sono certa che mio figlio non c’entra nulla, lui è un bravo ragazzo e si sarà fatto trascinare ma è difficile evitare che i ragazzi di oggi sbagliano, quando sono messi difronte a migliaia di tentazioni. E’ colpa di facebook, dei troppi immigrati, ci sono troppe debolezze e i ragazzi rischiano di caderci dentro. Mi sa dare qualche consiglio? Grazie e buon pomeriggio”. Sara F.
Cara Sara,
troppo scontato se parto dicendo che il “manuale del perfetto genitore” non è stato mai inventato e che mai lo sarà?Certo che in effetti è piuttosto assurdo che ci si prepara e si studia per acquisire delle competenze lavorative, ed invece nell’ambito della famiglia (amministrazione dei propri beni, cucina, economia domestica, puericultura etc.) nessuno ci prepara a meno che, lo si faccia autonomamente. Ma anche dinnanzi ad una preparazione sono certa, che ci si troverebbe sempre prima o poi difronte ad un figlio od una figlia che si stenta a riconoscere. Quel dolce bambino che stava alle regole e si trasforma in qualcuno che non conosciamo e non sappiamo in che modo gestire. E devo dirle che, se ci pensa, è capitato anche a noi. Solo che i nostri genitori a differenza nostra, non entravano nel panico, ma facevano in modo di “obbligarci”, e come ha scritto a volte con maniere dure, a rientrare nel range.
Io “non credo ci sia differenza o diversità tra la generazione Duran anni ’80 ai 2000 di Sfera Ebbasta”. Ci sono stimoli diversi, mezzi diversi, ma il profumo di libertà e il sentirsi di poter fare ciò che si vuole e come si vuole perchè i genitori non capiscono nulla è lo stesso. E, per quanto ci si sforzi a educare i propri figli con una comunicazione diversa rispetto a quella adottata dai nostri genitori, non si scampa alla “crisi dell’adolescenza”. E ciclicamente la storia si ripete anche se invece di farsi chiamare “Paninari” e sentire i Duran Duran ci si veste come manga giapponesi e si ascoltano Ghali e Sfera Ebbasta… anche se invece di fumare Malboro, si acquistano sigarette elettroniche.. anche se invece di “bruciare” al Piccadilly, lo si fa nei centri commerciali.. mentre una volta ci si ammazzava di panini al Burghi, ora si va dal “kebabbaro di fiducia”… Sfido chiunque di voi a negare che da ragazzi non avete commesso qualche cavolata. Avere provato uno spinello, l’esservi ubriacati, oppure l’avere commesso degli scherzi pesanti a scuola, avere risposto male all’autorità, avere rubato qualcosa etc… Tutti passiamo da giovani la fase in cui ci si sente onnipotenti e tutti, ci scontriamo con l’amara realtà che ci riporta alle nostre responsabilità e alle conseguenze delle nostre scelte… Perchè chi la “svanga” ha solo “culo”. Eppure, nonostante la storia si ripeta la generazione 2000 viene etichettata tra l’essere arrogante e sfottente o pagante l’indifferenza e la violenza di un mondo nel caos…Bhe, il mondo in sè, non ha mai in nessun contesto, favorito l’autodeterminazione. Ogni epoca ha avuto le sue crisi e i giovani, “colpevoli” di avere uno spirito libero e senza paure ma con poca esperienza e preparazione, le hanno subite tutte. Per sopravvivere a questa giungla suburbana, non esistono pozioni magiche… ma bisogna crescere cercando di farsi il meno male possibile… E’ dalle “badilate sui denti” che si traggono le esperienze. Non dalle pacche sulle spalle. S’impara di più da un esperienza negativa che da una positiva… trovo deleterio “proteggere” troppo i ragazzi dalle “badilate sui denti”, quanto sgravarli da ogni responsabilità quando sbagliano.Negli anni 80 se un insegnante ti “menava” e se portavi a casa un voto al di sotto del 6, ti “menava” anche tuo padre e se non bastava pure tua madre.. Oggi se gli insegnanti fanno un appunto sul comportamento irriguardoso del figlio, i genitori lo difendono a spada tratta… Siamo nati e cresciuti e diventati tutti adulti in un mondo di violenza e privazione, senza avere paracaduti e questo, ci ha rafforzato e forgiato…è vero, qualcuno non ce l’ha fatta. Ma la selezione naturale esiste anche fra gli uomini, come negli animali poichè in fondo, noi siamo animali… A forza di proteggere, stiamo rammollendo i ragazzi. Ma li stiamo raffreddando anche a forza di obbligare. Infondo, nell’arco di un paio di anni, ci si trasforma in “bambini con il latte alla bocca”, in “pseudo adulti” pronti a fare qualunque cosa che aggrada e di certo, contro ogni convenzione data dagli adulti che diventano nemici… Smettiamola di dare la colpa alla società, perchè ogni epoca ed ogni società ha le sue colpe, ed iniziamo a dare colpa a noi stessi come genitori “mollaccioni” nati e cresciuti con orari e regole e i “si e no perchè lo dico io” ma distributori di “no, ma ti spiego”… a volte i ragazzi necessitano solo di punti fermi di riferimento senza troppe spiegazioni, perchè se avvertono che anche i genitori c’è “mollitudine” e tentennamento vanno alla deriva. Allora, se vostro figlio viene richiamato dal preside perchè è stato “beccato” a fare da palo durante una incursione nella palestra, non dite “lui è un bravo ragazzo si è fatto trascinare“. Non giustificatelo, come vostro padre non giustificava voi. Ma punitelo. Se per gli adolescenti è lecito ed è normale sbagliare, non lo è per i genitori. Non sono i ragazzi un popolo di “mollaccioni o bamboccioni” ma noi genitori che non siamo mai cresciuti! Non diamo colpa ai social od altro. Siamo noi che dobbiamo indirizzare. E’ chi guida il cavallo che deve imparare a tenere le redini salde in mano. Spero d’averle dato degli spunti sui quali ragionare
Dottoressa M. Salvi