Non c’è dolore senza “infiammazione”. E’ corretto asserire ciò? Dolore e infiammazione (flogosi) sono spesso condizioni che viaggiano di pari passo ma non è detto che sia così. Mentre il dolore è una risposta prodotta dal sistema nervoso centrale a seguito di ingiurie esterne o interne che, stimolando i recettori sensibili ai cambiamenti termici, meccanici e chimici del nostro organismo, mandano l’impulso al sistema nervoso centrale affinchè esso (per circoscrivere la parte danneggiata e richiamare sostanze chimiche ed enzimi per ripararla) produca dolore, l’infiammazione è una normale risposta fisiologica di difesa dell’organismo, che può essere circoscritta in una zona (ad. esempio se ci feriamo), od estesa a tutto l’organismo (se ci ammaliamo o se le risposte locoregionali sono insufficienti), mediante l’intervento di alcune sostanze ed enzimi che danno il via ai processi pro-infiammatori (es. febbre, edema, rossore, calore) che sono la prima difesa dell’organismo all’aggressione di un agente o condizione che lo sta danneggiando. Ma mentre il dolore può essere presente senza che ci sia un infiammazione, l’infiammazione produce sempre dolore, poichè le sostanze che danno l’innesco ai processi infiammatori, mutando chimicamente o meccanicamente (edema) una parte del corpo, innescano il meccanismo di produzione del dolore che a sua volta, protegge la parte lesa come dire al nostro corpo: “Hei stai attento, abbi cura di me, proteggimi, alzami, comprimimi, dammi freddo perchè qua sto soffrendo“.
Ma perchè è importante questa differenziazione? Perchè sia in ambito medico che nella riabilitazione, ma anche nella gestione fai da te, la distinzione tra dolore e infiammazione o l’assenza di una di esse, consente non solo la corretta diagnosi ma anche il corretto piano terapeutico. Quante volte i pazienti vengono in studio dicendomi che hanno preso un antinfiammatorio, quando non ce n’era bisogno poichè il dolore non aveva una causa infiammatoria? In un epoca dove l’aspetto biomedico è così preponderante da utilizzare una pasticca per ogni cosa (basta guardare in tv le pubblicità dei farmaci hanno di gran lunga superato quelle ad esempio dei prodotti per l’ infanzia), senza curarsi dei meccanismi che stanno alla base delle risposte dell’ organismo, è fondamentale che ci sia una rieducazione al reale utilizzo del farmaco, sapendo che comunque un farmaco agisce SUL SINTOMO e non SULLA CAUSA; che OGNI FARMACO mette in moto meccanismi di assuefazione, farmaco resistenza, effetti secondari e cambiamenti organici che SCOMPENSAno L’ ORGANISMO FINO A FARLO AMMALARE, se assunto in modo continuo e cronico.
Per tutte queste ragioni il controllo della produzione del dolore e della risposta infiammatoria rappresenta un elemento chiave sia nella lotta al dolore, che verso la farmacodipendenza.
Lo Studio Salvi ha sviluppato una particolare competenza nel trattamento del dolore e dell’infiammazione cronica, ed oggi mette a disposizione trattamenti non invasivi ed efficaci 4.0 che possono aiutare a inibire il dolore e limitare e risolvere i processi infiammatori cronici sia locoregionali che sistemici legati a diverse condizioni; dal classico mal di testa al dolore articolare fino alle algie muscolari legate alle contratture. In caso di mal di testa o cefalea, possono essere colpite diverse zone del viso e della testa. Nella cefalea a grappolo, maggiormente diffusa tra gli uomini, sono colpiti principalmente occhi, zigomi e tempie, il dolore è molto intenso e di durata limitata. La cefalea tensiva coinvolge invece tutta la fronte o la testa e il dolore è d’intensità variabile. L’emicrania, più comune tra le donne, si manifesta su un solo lato della testa, con dolore pulsante, più o meno intenso e spesso accompagnato da nausea, vomito, insofferenza verso la luce e i suoni.
Il trattamento del dolore dello Studio Salvi, ha ad oggi assunto ottimi risultati anche sulle patologie osteoarticolari, le malattie reumatiche che comprendono condizioni quali l’artrosi, l’artrite e i disturbi muscoloscheletrici come l‘osteoartrite, il morbo di suddek, l’ osteocrondrosi, sino alle patologie autoimmuni come polimialgia, fibromialgia, alle patologie nervose (dolore al trigemino, radicolopatie, ernie) alle patologie metaboliche (piede diabetico) ed oncologiche (dolore oncologico).
E’ fondamentale, sia in caso di dolore che di infiammazione, interrompere il prima possibile il meccanismo di difesa del corpo, che nell’arco di pochi mesi metterebbe in allostasi (disequilibrio) l’intero organismo. Agire preventivamente evita la sensibilizzazione centrale al dolore e la cronicizzazione dell’infiammazione, che non solo risultano essere invalidanti, ma difficilmente si possono risolvere autonomamente o con l’utilizzo di farmaci, somministrati indiscriminatamente e costantemente per fare in modo che il paziente sopporti queste condizioni ma NON PER EQUILIBRARLE .
E se si sono già innescati meccanismi di cronicizzazione? In tal caso è bene agire comunque tempestivamente per rimettere l’intero organismo in condizione di equilibrio, anche se i tempi saranno più lunghi, è comunque possibile regredire il dolore cronico e l’infiammazione cronica, adattando l’organismo a nuovi sistemi di equilibrio, per impedire che questi meccanismi lo danneggino.
Ma è possibile REGREDIRE DOLORE E INFIAMMAZIONE CRONICA FINO ALLA GUARIGIONE? Se con il termine di guarigione s’ intende RESTITUTIO AD INTEGRUM di funzioni o strutture nella medesima condizione ottimale che c’era prima dell’instaurarsi del meccanismo cronico di dolore o infiammazione no. Ma gli ultimi studi scientifici ed anche la nostra esperienza sul campo ha dimostrato che è possibile riadattare l’organismo ad una NUOVA CONDIZIONE di BENESSERE ed è quindi possibile bloccare i sistemi, riadattarli ristabilendo l’equilibrio in modo molto efficace. Migliorare la propria qualità di vita curando il dolore e l’infiammazione cronica è possibile, senza doversi intossicare dai farmaci e noi ti aiutiamo a farlo.
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