Quanto è grande e chi o cosa avete all’interno del vostro….cerchio della fiducia?”… In realtà il cerchio della fiducia non è altro che uno spazio in cui “”Abilitiamo”” le persone alle quali decidiamo autonomamente di concedere il privilegio della conoscenza completamente disinteressata del nostro sé a relazionarsi con noi in un modo del tutto speciale. Ma come tutte le cose anche fare parte del cerchio ammette delle regole sia per gli ospiti che per il padrone di casa. Ciò che succede di fatto, è che per molti aprire il proprio cerchio è un atto che grava sulle spalle dell’altro, come se fosse un privilegio essere ammessi e come se per lo stesso sia necessario dotarsi di un comportamento rispettoso e collaborativo a prescindere. Ma fare parte del cerchio della fiducia non significa dover non essere sé stessi perchè si teme di deludere un altro, nè significa doversi sentire controllati o sentirsi far pesare il fatto che è stato concesso un atti più unico che raro. Tutt’ al più, questa condizione, dovrebbe esistere nel proprio animo a prescindere e si chiama RICONOSCENZA e GRATITUDINE. Se invece si fa pesare si chiama RICATTO EMOTIVO. Fare i controllori del proprio cerchio, e pretendere che siano gli atri a dimostrarci la massima fiducia nei nostri riguardi è assolutamente sbagliato. fare pesare errori emotivi o prese di posizioni deludenti, a chi fa parte del cerchio anche. Perchè chi apre il proprio cerchio deve per primo SAPERE ACCETTARE. Perchè il cerchio non funziona se siamo da soli o se ne siamo fuori. Il cerchio non è una casta di controllo. Ma è uno spazio nel quale le barriere sono calate da entrambe le posizioni, chi decide quindi di aprire i cerchio a qualcuno, ne accetta tutti i limiti, le inadeguatezze e le peculiarità. Buona serata.
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