Sempre più spesso si è colpiti da attacchi di cefalea improvvisa accompagnanta da auree visive (miodesopsie) lampi (scotomi scintillanti) e altri sintomi patognomonici. Essi possono apparire prima, durante o dopo un attacco di Cefalea anche se esiste una Cefalea oftalmica, sine Cefalea, che è una forma di emicrania in cui la sintomatologia che si ha durante l’aura non è seguita dal mal di testa.
Ma cosè la cefalea? È un disturbo caratterizzato da un improvviso e forte mal di testa che si può localizzare in vari punti. Può essere preceduto o accompagnato da una fase chiamata aura caratterizzata dalla presenza di disturbi visivi che possono variare tra scotomi scintillanti (visione di flash e lampi di luce che tagliano le parole scritte e impediscono di vedere nitidamente) miodeopsie (visione di macchie od ombre) e/o disturbi neurologici tra i quali i disturbi della forza muscolare e della sensibilità e del linguaggio, per una durata media che va dai 5 ai 20 minuti e comunque in genere non più di 60 minuti. L’attacco di cefalea in fase acuta si suddivide in 4 fasi:
- Fase Prodromica: prima dell’attacco di cefalea si percepisce un senso di leggerezza o di vuoto, una sensazione di torpore associata a frequenti sbadigli e difficoltà ad esprimersi verbalmente, irritabilità, introversione, spesso accompagnato dal desiderio di alimenti dolci.
- Fase dell’Aura: inizia l’insorgenza acuta accompagnata da forte stress per il paziente. La presenza di fotopsia (lampi di luce o cerchi aurici) che danno una visione confusa attorno ad una zona specifica dell’occhio in cui non si riesce a vedere nulla (scotoma scintillante). A livello neuronale l’attacco può essere anche accompagnato da parestesie alle mani (sensazione di spilli e perdita della sensibilità) e disfasia (difficoltà di elaborare il linguaggio).
- Cefalea: non sempre necessariamente presente (cefalea oftamica sine cefalea), il dolore è il sintomo maggiormete debilitante. Il dolore si localizzata ad un lato della testa anche bilateralmente con carattere pulsante e severo e peggiora con il movimento. Si può associare e fotofobia (fastidio della luce), nausea, vomito e fonofobia (intolleranza ai rumori).
- Fase Remissiva: cessata la fase acuta resta un estrema prostrazione fisica e mentale accompagnata da un senso di intorpidimento, svuotamento, mialgia (dolore caratterizzato ad uno o più muscoli) ed astenia (stanchezza). Alcuni pazienti possono manifestare senso di euforia.
Gli attacchi emicranici possono essere innescati sia da fattori alimentari come comportamentali. L’ approccio terapeutico consiste quindi nell’indirizzare il soggetto verso norme igieniche di vita ed di educazione alimentare che evitino l’adozione di comportamenti e l’assunzione di alimenti, che possano scatenare la crisi. Inoltre, possono essere prescritti integratori specifici, farmaci omeopatici e farmaci analgesici che contengono sostanze atte a contrastare gli attacchi, quanto lenire i sintomi durante la fase acuta.
LA TERAPIA PER LA CEFALEA CON AUREA SI BASA SU 4 PUNTI
- Abitudini di vita da correggere
- Alimenti da evitare
- Alimenti da assumere
- Assunzione di integratori alimentari e farmaci naturali
ABITUDINI DI VITA DA CORREGGERE
Le abitudini che possono agire come trigger dell’attacco emicranico sono: fumare – frequentare ambienti fumosi – luoghi scarsamente areati – la cattiva luminosità ambientale – lavorare in ambienti umidi o con caldo eccessivo – lavorare in ambienti rumorosi e con rumori intensi costanti – consumare alcolici (in particolare alcuni vini rossi, birre e superalcolici) – vivere situazioni di stress costante ed intenso accompagnati da rilassamento dopo stress (Cefalea del week end o della vacanza) e carenza di sonno. Queste abitudini possono facilitare l’insorgenza di attacchi emicranici. Pertanto tali comportamenti vanno assolutamente evitati.
ALIMENTI DA EVITARE
In alcuni alimenti sono presenti molecole che possono scatenare un’ attacco emicranico. Esse sono il glutammato monosodico (presente nei dadi e negli alimenti liofilizzati pronti da cucinare), i nitriti (presenti in alcuni salumi), la tiramina (presente nel vino, birra, lamponi, gorgonzola ecc..), la feniletilamina (presente nel cioccolato), l’aspartame (presente nelle caramelle) e il lattosio. Inoltre sono da evitare alimenti quali:
1. aglio e cipolle
2. caramelle
3. carne in scatola
4. cibo cinese
5. cioccolato e cacao
6. crostacei
7. dado
8. derivati del frumento (pane, pasta, ecc.)
9. dolcificanti dietetici e bevande “light”
10. estratto di lievito
11. formaggi stagionati come: cheddar – gorgonzola – roquefort – brie – pecorino – groviera
12. frutta come: agrumi – banane –mele –lamponi –uva
13. frutta secca
14. frutti di mare
15. insaccati salsiccia e selvaggina
16. latte
17. mais
18. pesce poco fresco o conservato, tipo aringhe, tonno, caviale
19. tofu
20. tempeh
21. uova (rossi)
22. verdura come: pomodori – spinaci – crauti – melanzane – cavoli – cavolfiori – avocado -prugne – fichi – fave
23. zuppa di miso
precisiamo che la reattività ai vari alimenti è individuale e non essendo possibile eliminare dalla dieta tutti gli alimenti citati, ciascun paziente dovrebbe riconoscere ed eliminare dalla propria dieta gli alimenti capaci di scatenare le crisi emicraniche.
Il criterio utile per valutare la propria tolleranza al singolo alimento è quello di verificare l’eventuale insorgenza di mal di testa a distanza di 3-6 ore dalla ingestione di uno specifico alimento, iniziando con l’eliminare tutti gli alimenti citati per 5 giorni, ed introducendoli uno alla volta (un giorno alla volta) partendo da quelli a maggior rischio. Una volta individuato l’alimento o gli alimenti responsabili degli attachi emicranici, si elimineranno potendo assumere tutti gli altri con tranquillità.
ALIMENTI DA ASSUMERE
Un consumo moderato di caffè o di bevande contenenti caffeina (per es. coca-cola) riducono la frequenza e l’intensità delle crisi emicraniche. Attenzione però all’effetto rebound attribuito ad un eccesso di assunzione di caffeina. I seguenti cibi sono considerati sicuri e vanno consumati preferenzialmente, in sostituzione degli alimenti da evitare:
1. Frutta cotta o cruda (escluso agrumi, mele e banane)
2. Gomasio (sale di sesamo)
3. Prugne umeboshi: per la loro capacità di riequilibrare il fegato sono usate nella cura della cefalea
4. Riso integrale
5. Succo di albicocca: compensa la carenza di liquidi che spesso favorisce una cefalea
6. Verdure cotte (escluso pomodori)
7. Zenzero: lo zenzero blocca il dolore in 30 minuti. Preso con regolarità è adatto nella prevenzione
INTEGRATORI ALIMENTARI DA UTILIZZARE
Esistono differenti integratori alimentari indicati per aiutare a prevenire gli attacchi emicranici. La letteratura scientifica suggerisce in particolare l’assunzione di estratti di Ginkgo Biloba. La quantità suggerita è di 100-200 mg di estratto al giorno. Può essere utile associarli alla vitamina B2 e coenzima Q10.
OMEOPATIA
L’origine della cefalea può essere contrastata dall’assunzione di rimedi omeopatici come ad esempio l’Iris Versicolor. In tal caso è necessaria una consulenza con lo specialista per individuare il rimedio più adatto alla vostra persona.
CONSIGLIO della naturopata: Se il sintomo prevalente è l’emicrania, il disturbo può anche dipendere dal sovraccarico del fegato. Da un punto di vista dietetico oltre ad essere validi i rimedi sopraindicati è indicato l’utilizzo di una bevanda terapeutica naturale. La ricetta: Ginkgo 30 gr. – Iperico 30 gr. – Lavanda 20 gr. – Verbena 20 gr. Fare bolire le piante per 5 minuti in 1/2 litro di acqua e filtrate. Aggiungere ad una tazza di tisana 1/2 cucchiaino di zenzero e un cucchiaino di sciroppo di acero. Bevi caldo ogni giorno per 1 mese. Non bere dopo le 4 ore dalla preparazione perchè le piante ossidano e perdono efficacia.Per un consulto con la specialista puoi contattarmi sul sito.
Per un consulto 392.8009225
Cell.392.8009225
A domicilio o presso: PALESTRE – POLIAMBULATORI – vedi mappa
Lascia un commento