L’ intervento nutraceutico nell’artrosi è indicato nella prevenzione della patologia, nella conservazione della cartilagine non colpita, nel ripristino dei substrati cartilaginei e nella gestione del dolore e dell’umore del paziente, sia nelle forme acute che croniche. L’ opzione nutraceutica non solo si rivela efficace nel rallentamento e gestione della patologia artosica, ma spesso è utilizzata per evitare che i farmaci comunemente utilizzati (antidolorifici – antifiammatori – corticosteroidi etc.) vadano ad impattare sul metabolismo cartilagineo o possano creare scompensi organici di diversa entità come ad esempio malassorbimento di calcio, ferro, zinco, magnesio etc. oppure scatenando effetti secondari, controindicazioni o comorbilità (disbiosi intestinale, insufficienza renale etc).
Cos’ è l’atrosi
I meccanismi patogenetici della struttura osteo-articolare possono essere causati da sovraccarico meccanico, traumi ripetuti, patologie reumatiche o autoimmuni, inadeguatezza strutturale (genetica), malattie endocrine e metaboliche (es. artrosi psoriasica), carenza di minerali e sostanze nutritive. Tra le patologie più comuni che creano stati dolorosi e degenerativi a carico del sistema osteo articolari oggi parliamo dell’ ARTOSI; affezione degenerativa non infiammatoria ad eziologia ignota, ad insorgenza progressiva mono o poli-articolare, caratterizzata da alterazioni a carico della cartilagine articolare e dalla conseguente formazione reattiva di tessuto osseo (osteofiti-speroni) a livello subcondrale e dei margini articolari. L’artrosi può manifestarsi in forma:
- Artrosi primaria: degenerazione disiologica della cartilagine dovuta all’età, se causata da fattori genetici (familiarità) può comparire intorno ai 30 anni;
- Artrosi secondaria: causata da fattori scatenanti quali traumi, interventi chirurgici, malattie reumatiche/autoimmuni;
- Artrosi professionale: causata da un utilizzo intensivo e logorante di alcune articolazioni;
Artrosi e altre comorbilità
Spesso il processo artrosico, non si esaurisce nella degenerazione della cartilagine a carico dell’articolazione colpita, ma sviluppa ulteriori patologie a carico del sistema scheletrico e muscolare; proprio per ciò questa malattia è necessario che venga trattata non solo nella gestione degli stati dolorosi che la caratterizzano, ma soprattutto nel cercare di evitare l’insorgere di disturbi ad essa collegata come ad esempio:
OSTEOARTROSI: derivata da fenomeni degenerativi che colpiscono l’osso subcondrale e i processi di riparazione cartilaginea che evolvono in sclerosi ossea;
GEODI: formati dal collasso strutturale dovuto alla rarefazione di alcune zone delle vertebre, derivante della perdita dei cuscinetti ammortizzatori della cartilagine;
OSTEOFITOSI: con il procedere dei processi infiammatori erosivi e cronici l’osso, il periostio e la membrana sinoviale vanno incontro ad una reazione morfogenetica finalizzata a stabilizzare l’instabilità articolare creando osteofiti. Il loro insorgere blocca il movimento articolare contribuendo alla degenerazione ossea nel punto in cui s’innescano, che per l’alterazione della dinamica e della statica, si trasferisce a tutta l’articolazione; inoltre se si evidenziano ad esempio sul tratto cervicale della colonna, comprimendo un ramo nervoso determinano la sintomatologia dolorosa tipica dell’artrosi cervicale;
CONTRATTURE E RIGIDITA’: essendo i muscoli direttamente interconnessi con le articolazioni, in presenza di una limitazione del range articolare, i muscoli si accorciano e si contraggono portando a tensioni muscolari (es. torcicollo o cefalea muscolo tensiva);
Il trattamento elettivo
Generalmente il trattamento dell’artrosi prevede un protocollo che si sviluppa:
- Trattamento preventivo: raggiunta la soglia dei 50 anni o per quelle categorie che hanno svolgono un lavoro usurante a carico delle articolazioni l’informazione al paziente del ruolo di una adeguata alimentazione e assunzione di acqua, sottoporsi a trattamenti di controllo della funzionalità cartilaginea e della mineralizzazione ossea, integrazione con la nutraceutica in caso di deboli carenze;
- Trattamento conservativo: massoterapia, chinesiterapia attiva e passiva e allineamento posturale, cure termali, ortesi, nutraceutica;
- Trattamento chirurgico: chirurgia (protesi), nutraceutica;
- Trattamento nelle fasi acute: ergoterapia, somministrazione di farmaci, terapie strumentali, nutraceutica;
- Trattamento nelle fasi croniche: massoterapia, chinesiterapia attiva e passiva e allineamento posturale, cure termali, ortesi, nutraceutica;
Lo Studio Salvi™ opera nei trattamenti sia in fase acuta che cronica delle comorbilità muscolari e dei tessuti connettivi che colpiscono i distretti interessati, sia nella prevenzione e conservazione domiciliare. I nostri trattamenti prevedono l’utilizzo di terapie manuali e strumentali, oltre al supporto di integratori nutraceutici previa analisi diagnostica e sempre a stretto contatto col medico curante e con gli specialisti, nell’individuare la linea da utilizzare e verificarne l’efficacia.
L’opzione nutraceutica
Per rallentare la patologia artrosica è fondamentale rallentare ed evitare ove possibile:
- il processo di degradazione cartilagineo
- l’instaurarsi di processi infiammatori e se presenti velocizzare il loro smaltimento
- la degradazione delle sostanze nutritive dei connettivi (tendini-legamenti)
- la demineralizzare il tessuto osseo
- la disidratazione del tessuto spugnoso
- l’instaurarsi di processi di alterazione del tono dell’umore. durante la malattia
La sinergia tra nutraceutici per il ripristino della funzionalità muscolo-articolare, dell’ attività del metabolismo e dell’infiammazione cartilaginea può essere affrontata con sistemi multifattoriali anche in sinergia con i farmaci, o laddove il farmaco potrebbe dare origine ad effetti secondari, agire come cura elettiva per una migliore tonicità muscolare ed al ripristino dei substrati cartilaginei.
Tempi, dosi e costi della nutraceutica
A differenza del farmaco che grazie alla sua azione a livello recettoriale dopo una mono-somministrazione attenua il dolore nell’arco di 30/45 minuti, il dosaggio e la durata del trattamento nutraceutico risiede nel diverso modo d’ azione; mentre il farmaco inibisce il sintomo e lo stimolo algogeno, il nutraceutico agisce ricaricando un substrato delle molecole mancanti che causano il dolore. A differenza del farmaco, il tempo di ricarica dipende dalla gravità della carenza e da quanto è grave il meccanismo fisiopatogenetico che si è innescato. Potrebbero volerci da 3 giorni a 2 settimane. Un nutraceutico quanto è ben tollerato e non ha interazioni con farmaci o alimenti, più a lungo viene utilizzato migliore è la risposta. Ecco perchè nelle fasi acute, è indicato utilizzare il nutraceutico in concomitanza ai farmaci e non in sostituzione.
L’unico limite che si pone nell’utilizzo della nutraceutica è un ostacolo determinato dalla compatibilità e dalla sostenibilità a livello socio economico, visto che i cicli ideali nutraceutici per essere efficaci debbono essere lunghi, soprattutto nella gestione delle patologie croniche. In questo caso può essere di supporto l’alimentazione nutraceutica; che è utile nella prevenzione, ma inefficace nella fase di attacco; poichè le dosi del principio attivo in quel caso, devono essere raddoppiate rispetto alle dosi di mantenimento. Ad esempio nel trattamento nutraceutico di una patologia artrosica con una elevata dolorabilità e lesione della funzionalità sarà indicato utilizzare un dosaggio di attacco da protrarre (2-4 settimane) per poi passare ad un trattamento di mantenimento attraverso l’alimentazione.
Non esiste la patologia ma esiste in paziente. Quindi la corretta indicazione terapeutica per il trattamento nutraceutico, deve tenere conto non solo dalla forma algogena o patogena, ma dall’età del paziente, da quando ha il disturbo, se è a bassa, media o alta dolorabilità, se ha a bassa, media, alta disfunzionalità, se è compromesso il tono dell’umore, la qualità del sonno, se ha comorbilità etc. Sarà la risposta della sintomatologia trattata con i nutraceutici, che ci darà la misura dell’efficacia del nostro operato.
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