«La Tares 2013 grava eccessivamente sulle spalle di noi commercianti». Protestano vigorosamente alcuni titolari di esercizi nel territorio di Castegnato che, al passaggio dalla Tarsu 2012 alla Tares 2013 hanno visto un’impennata vertiginosa delle bollette relative al tributo comunale sui rifiuti e sui servizi.
«Per molti le aliquote sono aumentate anche di tre volte, ma abbiamo casi in cui l’importo si è quasi decuplicato, casi per i quali il Comune non ha riposto in maniera efficace» tuona la dottoressa Salvi presidente del gruppo Alleanza Italiana.
«Siamo intervenuti dopo la richiesta di soccorso – prosegue – da parte dei commercianti di Castegnato. Alleanza Italiana – a tutela dei diritti delle categorie e dei cittadini italiani – ha presentato alcune ipotesi d’azione al Comune, in incontri da noi coordinati tra commercianti e rappresentati del Municipio, volte ad arginare il problema. Il Comune ha accettato la presa in considerazione di alcune di queste e ha chiesto di reincontrarci per progettare a tavolino una nuova azione per quanto riguarda la Tasi 2014. Sono piccoli passi avanti per gli esercenti giunti a seguito della negazione del diritto delle richieste di riduzione fatte dall’associazione di categoria nel settembre 2013 anche a fronte della possibilità concreta che le imprese strozzate potessero non partecipare più al progetto Motus a favore dei bambini».
«Che i soldi per l’iniziativa Motus il Comune li prenda dalla Tares! – dice Simona Lancini, titolare del ristorante Perla – dato che nella mia situazione si è passati dai 2.100 euro del 2012 ai 5.300 del 2013. Ben più del doppio».
Ma più eclatante è il caso di Nicola Massimo, titolare della pizzeria Amalfitana, che racconta: «Per me l’aumento è stato ancora più pesante in quanto sono passato da 280 euro a 2.260 con la Tares 2013. Ho provato più volte a parlarne al Comune ma non c’era nulla da fare. Io avevo portato loro esempi di Tares pagata da altri titolari di pizzerie di altri paesi dimostrando il netto divario nelle bollette, ma loro hanno risposto mostrandomi altri casi, in altri Comuni, in cui le aliquote erano ancora maggiori rispetto alla mia».
«Siamo in linea con tutti gli altri Comuni – risponde il sindaco Giuseppe Orizio -, dovendo pareggiare i costi della raccolta l’Amministrazione comunale ha deciso di aiutare le famiglie, prima di tutto. Non tutte le categorie, inoltre, hanno subìto l’aumento della spesa per i rifiuti, ma solo alcune. Ortofrutta e ristoranti su tutti, realtà che producono più materiale di scarto rispetto ad altre. Il Comune, da questa azione di ridistribuzione, non ci guadagna nulla. Noi ci siamo adeguati al decreto Ronchi – prosegue il primo cittadino Orizio – . È rimasta inalterata la tassazione alle famiglie e il resto è stato ripartito con un maggior carico su coloro che producono più rifiuti, riducendolo a quelli che ne producono meno. Va comunque sottolineato il fatto che sono in corso degli incontri, che stanno avendo esiti positivi, tra rappresentanti comunali e commercianti».
Fonte Giornale di Brescia
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